C’è chi in nome delle tradizioni sposa “Su Puddu”, a Sedilo non si vuole rinunciare all’usanza di festeggiare il carnevale in maniera alternativa. E, come ogni anno, polli e galline uccisi per la festa, sono stati appesi in attesa che i cavalieri strappassero con le mani la loro testa. Un caso diventato nazionale che ha fatto scaldare gli animi di attivisti e associazioni che si prodigano per il benessere animale e che è arrivato anche a Roma, con ben 6 onorevoli contro la corsa. O meglio: contro l’uso dei pennuti veri. Pupazzi o comunque non animali da usare durante la giostra equestre.
A favore invece si schiera Francesco Mura, anche sindaco, in passato, di Nughedu Santa Vittoria: “Trasformare i sedilesi nel bersaglio dell’integralismo animalista è stato un gesto vile e indegno di cui dovrebbero vergognarsi coloro che ne sono responsabili” si legge nel suo profilo Facebook.
“Per quello che può valere mando a tutti i sedilesi, custodi delle più vive tradizioni millenarie della Sardegna e dell’Italia, il mio messaggio di solidarietà”. Opinione opposta quella di Cherchi, M5S: “Questa tradizione la ritengo fuori dal tempo e diseducativa. Una pratica del genere può impressionare e terrorizzare i bambini e un pubblico sensibile. Inorridisco di fronte a tanta atrocità”.












