Dal 5 marzo gli studenti di ogni ordine e grado non vanno più a scuola. Da un giorno all’altro si sono trovati catapultati dalla loro routine fatta di lezioni, compiti, interrogazioni e vita sociale all’interno degli istituti a doversi organizzare con una didattica a distanza. Dallo schermo dei loro dispositivi vivono non senza difficoltà e dispiacere una realtà che si protrarrà ancora per molti mesi. Una situazione che, soprattutto per i più giovani, è decisamente restrittiva considerata l’importanza dei rapporti umani, dei contatti che avvengono all’interno della scuola. Dirigenti e insegnanti si sono immediatamente attivati sia per portare avanti, nel limite del possibile, il programma scolastico che supportare e sostenere i giovani alunni. E questo immenso e nuovo lavoro di insegnamento dalle mura di casa ha iniziato a dare i primi risultati positivi. I ragazzini, nonostante tutto, riescono a estrapolare il meglio di loro da questa anomala e nuova situazione, soprattutto coloro che studiano al Liceo Artistico, scuola dell’arte, di disegni, tecniche espressive e creazioni manuali. A esporre un messaggio positivo e di speranza è la dirigente scolastica Nicoletta Rossi del Liceo Artistico Statale “Foiso Fois” di Cagliari che con una lettera rivolta ai docenti “appassionati e innovativi” riferisce la gratitudine dei genitori dei giovani allievi. “Voglio condividere con tutte e tutti voi le manifestazioni di grande stima che riceviamo quotidianamente dai genitori dei ragazzi e ragazze del Liceo Fois. Alcune sono orali, altre vengono inviate via mail all’indirizzo istituzionale; non potendole inoltrare tutte ne abbiamo scelta una che racchiude il senso generale dei messaggi. Se un genitore sente di dover scrivere e di farci sapere che, tra mille difficoltà, qualcosa sta andando bene, è un piccolo ma prezioso miracolo”.
Ecco il testo della lettera: “Buongiorno Dottoressa, Sono X. X., mamma di X.X., studente di 1^. Mio marito e io siamo veramente contenti di come state gestendo questa emergenza. E’ bellissimo vedere come la scuola sia entrata in casa, ci ritroviamo sommersi da pezzetti di carta volanti, silhouette di cartoncino colorato e la nostra sala da pranzo si e’ trasformata in un laboratorio di pittura, spuntano schizzi dappertutto. Prima era tutto rinchiuso nel “forziere” della sua camera, condiviso si’ ma in modo diverso. I professori sono sempre presenti, tutti, nessuno escluso, ben oltre le ore scolastiche; non amo le sdolcinatezze ma tutto questo mi commuove e vi ringrazio. E’ evidente che la formazione che nostro figlio sta ricevendo vada ben oltre le mura del vostro bellissimo edificio. Non la si può chiamare didattica a distanza, mi conceda il gioco di parole, e’ più didattica di vicinanza”.










