“La Sardegna si presenta alla BIT di Milano con una strategia che sembra voler riscoprire l’ovvio: il patrimonio archeologico e culturale dell’isola. L’assessore regionale al Turismo, Franco Cuccureddu, ha presentato con enfasi la mostra Nuragica, come fosse una grande innovazione, dimenticando che questa è già stata promossa da anni nei circuiti regionali e nazionali dai suoi predecessori.” L’ex assessore Gianni Chessa, che negli anni scorsi ha portato in giro per il mondo i Giganti di Mont’e Prama e finanziato eventi come Arkeologica per promuovere il sistema archeologico sardo, ha replicato senza mezzi termini: “Forse Cuccureddu prima di usare l’intelligenza artificiale dovrebbe usare la sua di intelligenza”. Non solo: Chessa e la Regione Sardegna, proprio per il lavoro svolto nella promozione del sistema archeologico sardo, hanno ricevuto un’onorificenza dal Presidente della Repubblica. “Un riconoscimento prestigioso, che certifica anni di impegno nella valorizzazione del patrimonio storico dell’isola. Ma forse Cuccureddu non se ne è accorto- continua Gianni Chessa di Forza Italia- Bisogna ricordare a Cuccureddu che durante il mio mandato riuscimmo a portare i Giganti di Mont’e Prama per la prima volta all’estero. Con l’autorizzazione della Sovrintendenza archeologica, portammo i Giganti a Berlino, San Pietroburgo, Salonicco e Napoli”. E affonda ancora il colpo: “Cuccureddu è sempre in ritardo: prima di fare proclami, legga la storia, che è sempre maestra. La mostra già vista, ma che per lui è una novità. Nel suo intervento trionfale alla BIT di Milano, Cuccureddu ha presentato Nuragica, una mostra esperienziale che, sorpresa sorpresa, è la stessa che da anni viene proposta nei circuiti regionali e nazionali. Ma, evidentemente, solo lui non lo sapeva. Il suo annuncio solenne ricorda quei momenti in cui qualcuno scopre l’acqua calda e pensa di aver inventato qualcosa di epocale. “Basta con il monoproducto!”, tuona l’assessore, come se prima di lui la Sardegna fosse rimasta fossilizzata su una cartolina con un fenicottero rosa e un aperitivo in riva al mare. Chessa ha inoltre evidenziato che la mostra Arkeologica, ora decantata come novità, è da tempo un evento consolidato per la promozione del sistema archeologico sardo. E rincara la dose: “In questo caso parliamo di turismo 1.0. Crediamo ancora che il turismo si promuova con i ‘cambales’ e il suono dei campanacci, in una società che va verso l’intelligenza artificiale e il digitale, nella quale si usano visori VR e non pietre focaie”. Numeri e realtà: il problema della lettura dei dati E poi arriviamo ai numeri. L’assessore snocciola dati e proclami, ma sa davvero dove si trova? Perché forse gli sfugge che gli aeroporti sardi hanno già battuto record su record ben prima del suo arrivo: Cagliari è passata da 3,5 milioni di passeggeri nel 2019 a 5,1 milioni nel 2024. Forse qualcuno dovrebbe aggiornarlo. Chessa ricorda che sul turismo religioso, grazie al protocollo stipulato con le Diocesi, la Sardegna è fra le prime regioni d’italia in questo segmento. Chessa ribadisce “noi ci siamo occupati del turismo lento” ” Cuccureddu accelleri perché fino ad ora abbiamo visto solo riproposizioni di cose già fatte”. E gli eventi sportivi? Dimenticati completamente. Peccato che abbiano portato in Sardegna migliaia di turisti fuori stagione, proprio quella destagionalizzazione che lui sembra aver appena scoperto. Ma si sa, le grandi idee a volte richiedono un po’ di tempo per essere assimilate… o almeno per essere lette correttamente nei report. L’intelligenza artificiale? Meglio iniziare da quella naturale Alla fine, viene un dubbio: prima di lanciarsi nei proclami sulla Sardegna 2.0 e sulla nuova era turistica, Cuccureddu avrà usato la sua intelligenza… naturale? Perché prima di affidarsi a quella artificiale, sarebbe utile che si aggiornasse su ciò che è già stato fatto. Nel frattempo, la Sardegna continua a essere un tesoro inestimabile, nonostante gli assessori di turno si accorgano della sua esistenza con qualche anno di ritardo”, il siluro finale dell’ex assessore del Turismo Gianni Chessa al suo successore.










