È morta Patrizia Incollu, la direttrice del carcere di Badu ‘e Carros ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Francesco da tredici giorni, cioè dal drammatico schianto auto-furgone avvenuto sulla Statale 389, la Nuoro-Lanusei. In quel maledetto pomeriggio del 19 ottobre è morto sul colpo il sovrintendente Peppino Fois, 53 anni, di Illorai. I due stavano rientrando a Nuoro dopo una giornata di lavoro passata nel carcere San Daniele di Lanusei. A bordo di una Skoda, si sono scontrati violentemente contro un camion all’altezza del distributore di Janna ‘e ferru, a Mamoiada. L’impatto è stato devastante e per Fois i soccorsi si sono rivelati inutili. Per Patrizia Incollu, invece, 57 anni, le speranze di strapparla alla morte si sono affievolite giorno dopo giorno. Una delle figure più note nel mondo sardo delle prigioni e delle case circondariali (oltre a Badu ‘e Carros aveva gestito anche la colonia penale di Mamone) si è spenta dopo non essere mai uscita dal coma, con i medici che hanno tentato di fare l’impossibile per rianimarla.
Lacrime e choc sia tra i suoi colleghi sia nel mondo politico. Il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, la piange pubblicamente, con tanto di post su Facebook: “È con grande tristezza che apprendiamo la notizia della perdita di Patrizia Incollu. La dottoressa Incollu era molto più di una direttrice di un istituto penitenziario, era una figura eccezionale che ha dedicato la sua vita al servizio della giustizia e al benessere dei detenuti. Siamo vicini al suo compagno, alla famiglia ed alla amministrazione penitenziaria tutta in questo momento di grande dolore. La città di Nuoro è unita nel cordoglio e nel ricordo di una persona straordinaria”. Cordoglio, unanime, anche da parte di tutti i sindacati di polizia penitenziaria: “Le segreterie locali e regionali del Sappe , dell’Osapp, della UilPa PP e dell’Uspp si uniscono ai familiari ed ai colleghi della polizia penitenziaria nel profondo dolore per la perdita della dottoressa Patrizia Incollu , direttrice della casa circondariale di Nuoro. Vogliamo ricordare una donna che ha speso la propria vita per lo Stato, mantenendo alto il nome della legalità negli istituti penitenziari riuscendo comunque a trasmettere la sua splendida umanità, qualità che ha avuto la fortuna di apprezzare chi ha lavorato al suo fianco. È stata un esempio di caparbietà e di forza nei momenti di difficoltà e non ha mai mollato davanti a nessun ostacolo. Abbiamo avuto sempre dei confronti schietti, sinceri e comunque animati da grande stima e rispetto reciproci. Oggi tutti abbiamo perso un riferimento importante, una guida ed un esempio. Riposa in pace direttrice, conserveremo nel cuore le conversazioni e le tue parole sincere perchè con noi, anche al di fuori delle riunioni ufficiali, ti aprivi, ti sfogavi come si fa tra persone che si stimano e che si vogliono bene”.











