Scatta da oggi il taglio di 30,5 centesimi al litro sul costo del carburante nei distributori di benzina e diesel. Il decreto che lo prevede è stato pubblicato nella notte in Gazzetta Ufficiale e dunque è in vigore da questa mattina. Di sicuro una boccata d’ossigeno, che però non basta e non è risolutiva, perché il prezzo del carburante, negli ultimi giorni schizzato a oltre 2 euro, rimane comunque molto alto. Soprattutto se si considera che le famiglie e i lavoratori sono già martoriati dall’aumento di qualunque cosa, dalle bollette ai generi alimentari e di prima necessità, come testimoniano gli ultimi rapporti delle associazioni dei consumatori. E non è conseguenza di pandemia e guerra in Ucraina, almeno non solo: quella che è in atto, come ormai da più parti certificato, è una vera e propria speculazione a tutti i livelli, che innesca una spirale di rincari che finisce per stritolare i consumatori finali, che non possono scaricare i costi su nessun altro.
Lo stesso ministro della Transizione ecologica Cingolani ha definito gli aumenti una “speculazione”, una “truffa colossale”, parlando di rialzi dei prezzi “senza motivazioni tecniche”.










