Forte preoccupazione da parte del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) sui continui sbarchi di migranti sulle coste sarde. Da un lato, “i disperati” continuano ad arrivare, al tempo stesso le operazioni di identificazione e accoglienza, si moltiplicano: «Ancora sbarchi e nessun intervento per migliorare i nostri organici. Di questo passo non sappiamo dove andremo a finire – accusa Luca Agati, Sap – ogni sbarco sulle nostre coste, dalla più piccola barca alla grande nave, accompagna una serie di attività tecniche e burocratiche che impegnano il poco personale già spremuto dalle dinamiche dei mesi scorsi, dovrebbe saperlo il Signor Prefetto e tutti i vertici politici ed istituzionali. Invece assistiamo all’ormai consueto silenzio imbarazzante che ancora una volta dimostra inefficienza e leggerezza nel garantire ai propri uomini standard professionali degni di una polizia moderna. Da otto giorni il nostro segretario generale, Gianni Tonelli attua uno sciopero della fame proprio per sottolineare la debilitazione dell’apparato della sicurezza e chiedere interventi urgenti volti ad un cambio di rotta, in controtendenza alle inesistenti manovre attuali che hanno portato solo ad un diffuso indebolimento del sistema. Servono uomini e strumenti per lavorare, non le solite frasi di facciata utili solo a prendere in giro i cittadini sulle reali condizioni di tutto l’apparato. Basti pensare – conclude Agati – che la rotta attuale per essere la più battuta negli ultimi tempi con già 120 sbarchi dall’inizio dell’anno contro i 317 del 2015, complice anche una periferia lasciata a se stessa; a Carbonia non si effettua più il turno serale e notturno per mancanza di personale»












