Il T.A.R. Sardegna, ha sospeso il calendario venatorio regionale sardo 2020-2021 nella parte in cui prevede la caccia al Moriglione (Aythya ferina) su ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GrIG), Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) e WWF Italia onlus patrocinate dall’avv. Carlo Augusto Melis Costa, del Foro di Cagliari.
Il calendario venatorio regionale sardo 2020-2021 prevede, infatti, dal 20 settembre al 31 gennaio 2021, nei giorni di giovedi e di domenica oltre ai festivi infrasettimanali numerose giornate di caccia nei confronti del Moriglione con un carniere potenziale di 3 capi abbattibili nell’intera stagione di caccia per ognuno dei 35.987 cacciatori, con un assurdo carniere potenziale complessivo di ben 107.961 capi abbattibili, a fronte di un’assenza di dati sulla popolazione isolana e una specifica richiesta di sospensione della caccia da parte di Commissione europea e Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, richiamate dal parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.).
Rinviata alla camera di consiglio collegiale del 7 ottobre 2020 la decisione sulla caccia alla Pavoncella (Vanellus vanellus) con un carniere potenziale di 5 capi abbattibili al giorno e ben 25 capi abbattibili nell’intera stagione di caccia per ognuno dei 35.987 cacciatori, con un altrettanto abnorme carniere potenziale complessivo di ben 899.675 capi abbattibili.
Analoga è la situazione sul piano giuridico-ambientale, ma la stagione di caccia alla Pavoncella partirà dal 15 ottobre 2020 (fino al 31 gennaio 2021), quindi in tempo utile per scongiurarne l’apertura.
L’attuale pronuncia giudiziale, sebbene in via cautelare, si colloca in un ampio orientamento giurisprudenziale che da anni sta amputando i calendari venatori della Sardegna a causa dello smaccato favore della Regione autonoma della Sardegna per le posizioni filo-venatorie più retrive.
Le associazioni ambientaliste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GrIG), Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) e WWF Italia onlus continuano, con serietà e determinazione, la loro difficile battaglia per la salvaguardia di un patrimonio faunistico collettivo che non può esser lasciato agli esclusivi interessi di una minoranza corporativa armata.