Tutto fermo. Bloccato, paralizzato dalla finanziaria che non c’è. Si va spediti verso il quarto mese di esercizio provvisorio di bilancio: e no, non è solo un tecnicismo per addetti ai lavori. Significa che la spesa in Sardegna è completamente bloccata, che la regione non può investire, che si può provvedere solo alle spese strettamente necessarie, per esempio gli stipendi dei dipendenti regionali.
Tutto il resto, invece, può aspettare. Con la Sardegna totalmente paralizzata su sanità, trasporti e strade che manco il terzo mondo, mentre i 5 stelle esultano per il referto della Corte dei Conti che non c’entra davvero nulla con la questione decadenza Todde, con tanto di richiesta di scuse urbi et orbi per qualcosa che è lontano anni luce dalle contestazioni mosse dal collegio elettorale della corte d’appello alla campagna elettorale dell’allora candidata 5 stelle.
Insomma, nel gran caos bipartisan a cui è ormai ridotta la politica sarda e non solo sarda, la manovra finanziaria – ovvero la benzina necessaria ad alimentare il motore della spesa pubblica – slitta ancora. Non più oggi ma domani mattina alle 10.30 è convocata la seduta della terza commissione Bilancio. All’ordine del giorno, l’espressione del parere sul disegno di legge n. 85, ovvero la finanziaria 2025, per la verifica della presenza di norme intruse: significa che i consiglieri dovranno verificare che non siano state inserite in finanziaria voci che non c’entrano nulla. Subito dopo, l’assessore della Programmazione, Giuseppe Meloni, illustrerà in audizione la manovra finanziaria e il programma regionale di sviluppo.