Non solo termosifoni spenti due ore prima e con la temperatura più bassa di due gradi, che già basterebbe. Ma anche docce a tempo per non sprecare acqua calda e dunque gas, meno kilowatt disponibili in casa (da tre a uno), il che significa che sarà impossibile usare due elettrodomestici contemporaneamente, luci pubbliche spente alle 23 e dunque città buie, razionamento persino dei tempi di cottura del cibo.
Eccolo l’inverno che ci aspetta grazie alla drammatica situazione che si è venuta a creare prima con la guerra che doveva essere lampo fra Russia e Ucraina, e che invece è diventata una guerra europea a tutti gli effetti, a cui si aggiunge una speculazione senza precedenti che taglia alle famiglie italiane gambe e speranze e serenità.
La situazione è drammatica, inutile usare eufemismi. E ci porterà a vivere un periodo di restrizioni e sacrifici che mai avremmo immaginato, soprattutto dopo aver superato il lockdown. Con due certezze, stando a quello che dicono gli esperti in materia: il prezzo del gas non tornerà mai più a quello che avevamo fino a pochi mesi fa e il famoso tetto, quello che è diventato uno degli argomenti preferiti della campagna elettorale, non è realizzabile, perché non ci sono i numeri per farlo e perché l’Europa non lo permetterà.
E allora prepariamoci a stringere i denti: tante imprese chiuderanno, con circa un milione di persone che si ritroveranno senza stipendio stando alle ultime stime, e le famiglie dovranno rinunciare ormai a qualunque cosa per poter sopravvivere.











