Nonostante la sanità pubblica sarda offra servizi di prevenzione, talvolta, accedere agli esami diagnostici essenziali sembra essere un’impresa. È la denuncia a Casteddu Online di Antonello Dessí, che si trova nell’impossibilità di prenotare una colonscopia preventiva. “Sto cercando di prenotare una colonscopia preventiva. Ho cinquant’anni e voglio monitorare la mia salute, ma non mi è possibile”, spiega. “Il portale di prenotazione segnala disponibilità zero, il che significa che in tutta la Sardegna non c’è un posto libero per effettuare l’esame”.
Non si tratta di un caso isolato: “Ho provato più volte in precedenza, e l’unica disponibilità che ho trovato era a Tempio. Ma chi si mette in viaggio fino a Tempio dopo due giorni di preparazione e quasi praticamente a digiuno?”, aggiunge. La situazione, a quanto pare, non cambia nel tempo: “Ogni tanto riprovo, ma il risultato è sempre lo stesso. Ieri ho verificato di nuovo e non c’erano date disponibili. Questo significa che, se una persona ha un’urgenza per un sospetto tumore, non può effettuare l’esame in una struttura pubblica convenzionata con il sistema sanitario nazionale. L’unica opzione è rivolgersi al privato e pagare di tasca propria. Questa è la situazione attuale”. La vicenda segnalata da Antonello solleva una questione più ampia: l’accesso alla prevenzione nella sanità pubblica sarda è garantito a tutti o sta diventando un privilegio per chi può permetterselo?











