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Il covid blocca tutto, al palo anche le scuole d’arte. Ai microfoni di Radio Casteddu, Emanuela Giordano dell’Accademia Santu Jacu di Ussana: “Non fate morire l’arte e la cultura”.
Come per lo sport, dove chi lo pratica trae benefici non solo per la cura dell’estetica bensì anche per la salute, si può parlare anche per l’arte di arte terapia. “Da noi frequentano tante realtà anche per ritagliarsi una piccola oasi. Tutto questo, purtroppo, è venuto a mancare l’anno scorso, abbiamo tentato durante l’estate di ripristinare almeno la formazione, sospendendo le altre attività laboratoriali, per dare la possibilità a chi ha interrotto il percorso di riprenderlo. Ma ancora oggi è molto difficile, perché abbiamo dovuto ridurre i posti e abbiamo perso molto molti allievi che, spesso, a causa degli orari suddivisi sia di mattina che di sera, non riuscivano a far coincidere l’Accademia con i loro impegni.
Abbiamo dovuto sospendere mostre, conferenze e tutti i corsi fuori sede.
Le prospettive per il futuro? Si spera che si possa riprendere del tutto, anche perché abbiamo allievi che giungono da tutta la Sardegna, speriamo, quindi, anche nella zona gialla che ci consentirà un po’ di movimento. Per il Ristori, noi siamo una realtà dimenticata, nel senso che siamo un laboratorio professionale privato, una categoria molto difficile da inquadrare. Siamo rimasti in silenzio tutto l’anno, non ci siamo mai lamentati e con grande coraggio ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo avuto pazienza; adesso speriamo per il bando al quale abbiamo appena partecipato non senza qualche difficoltà”.
Risentite qui l’intervista a Emanuela Giordano del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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