“La Sardegna non ha mai avuto una circolazione virale autoctona, tutti i casi sono di importazione o di ritorno, di persone che provengono da zone dove ci sono focolai ben noti e riconosciuti. I sardi hanno fatto grandi sacrifici per preservare l’immunità virale, avevamo raggiunto una condizione pari a zero. Ora c’è la ripresa della circolazione, senza controlli, adottata dal Governo nazionale”. Così il presidente sardo Christian Solinas, che interviene dopo gli ultimi contagi e le relative ipotesi di “chiusura” dell’Isola. E, sul quel test d’ingresso che accertasse la negatività di chi arriva nell’Isola, Solinas nota che “c’era stata una strumentalizzazione violenta della proposta, delineava un modello internazionale adottato da Corea del Sud e Indonesia. Volevamo chiedere ai passeggeri di presentarsi, oltre che con la carta di imbarco, con un test che accertasse l’esito negativo” al Coronavirus. “Avremmo evitato la circolazione del virus, era una proposta di buon senso che ripetiamo anche oggi che il Governo sta adottando un modello simile per chi arriva da Spagna, Croazia e Malta. Non test in porti o aeroporti, è difficoltoso”.
E, sull’ipotesi di un “lockdown” dell’Isola, il presidente sardo è sicuro: “Se ci fosse anche una verità minima, saremmo all’assurdo. La Sardegna è riuscita ad avere la circolazione virale più bassa d’Italia, ancora oggi l’indice è Rt sotto uno, siamo dopo otto regioni italiane. Questo è un attacco frontale al quale reagiremo, tuteleremo il nome della Sardegna e il sacrificio dei sardi. Abbiamo già avuto 7 milioni di presenze turistiche, un risultato impensabile. Senza il battage mediatico e la campagna contro la Sardegna, i numeri sarebbero stati ancora più confortanti”.










