DESINI: ESISTE UN PROBLEMA NELLA GESTIONE DEL SETTORE
“Un voto dopo due anni di gestione Arru della sanità? Sicuramente l’assessore non è promosso, diciamo rimandato”. A dirlo è la consigliera del Cd Anna Maria Busia, durante la conferenza stampa del gruppo consiliare Sdl, per “spronare” l’assessore alla Sanità a istituire la rete della terapia del dolore in Sardegna. Ancora più duro poi il giudizio del capogruppo Roberto Desini, che spiega: “Esiste un problema sulla gestione della sanità a livello regionale e quando il collega Augusto Cherchi dice di avere avuto diverse interlocuzioni con Arru che non hanno portato a risposte (sull’istituzione della rete della terapia del dolore, ndr), questo denota una certa preoccupazione e ci ha portato nostro malgrado a presentare un’interpellanza. Spesso sulla sanità il nostro gruppo consiliare ha intrapreso iniziative abbastanza forti- spiega Desini- e siamo stati visti all’interno della maggioranza come “rompiscatole”. Ma le nostre sono azioni di carattere politico, rivolte unicamente a tutela dell’interesse dei nostri cittadini”. Poi l’affondo finale: “Non c’è nessun intento polemico, ma con la nostra azione di controllo e stimolo continuiamo a dire al nostro presidente che la gestione della sanità in Sardegna non sta andando nel modo giusto”.
“CERCHIAMO DI RECUPERARE, SOLLECITAZIONI POSITIVE BEN ACCETTE”
“Sappiamo di essere in ritardo, ma anche sulla terapia del dolore, come per tante altre cose, per troppi anni si è rimasti fermi. Ora stiamo cercando di recuperare, e proposte e sollecitazioni positive sono ben accette”. È il breve commento che l’assessore alla Sanità Luigi Arru rilascia alla “Dire”, dopo le sollecitazioni alla Giunta del gruppo Sdl per l’istituzione della rete delle terapie del dolore in Sardegna. “Nel 2010 il percorso era iniziato bene, poi si è arenato nel 2014, dopo la delibera di gennaio- le parole oggi del consigliere del Pds Augusto Cherchi, che insieme ai colleghi del gruppo ha presentato un’interpellanza a Pigliaru e Arru-. Da allora non si è fatto più niente, stiamo aspettando da cinque anni”.










