La lettera, con le firme raccolte, è stata inviata ieri alla Pec del gabinetto del sindaco e all’ufficio relazioni col pubblico del Comune di Cagliari. “Ora non ci resta che attendere e sperare di ricevere notizie positive su un eventuale incontro col primo cittadino. Se non dovesse rispondere ci riproviamo perché l’intenzione è quella di non demordere e di continuare ad inondarlo di messaggi. Questo è solo un primo passo. Il quartiere ha bisogno di tutti per risorgere e sono sicura che ci riusciremo” spiegano i promotori dell’iniziativa.
Le richieste: “In un periodo in cui le amministrazioni succedutesi nel tempo hanno a più riprese manifestato la volontà di riqualificare e valorizzare i vari quartieri di Cagliari, soprattutto quelli del centro storico, è sotto gli occhi di tutti, invece, la totale noncuranza delle stesse verso il quartiere di San’Avendrace – Santa Gilla.
Non possiamo che notare, innanzitutto che, conclusasi la campagna elettorale i proclami, i progetti, le “promesse” dei vari candidati sono rimaste tra le intenzioni che, tuttavia, non hanno avuto alcun seguito. Ciò, purtroppo, è quanto dobbiamo rilevare anche nei riguardi dell’attuale amministrazione e ciò dispiace. Dispiace, soprattutto, perchè, al pari di altri quartieri storici che, forse perchè più centrali, nell’immaginario delle Istituzioni meglio si prestano ad assurgere a vetrina della città, anche il nostro Quartiere ha una potenzialità che, tuttavia, è evidentemente sottovalutata”.
“I siti archeologici presenti in Sant’Avendrace o Santa Igia meriterebbero una particolare attenzione sia dal punto di vista della riqualificazione sia dal punto di vista della pubblicizzazione. Tale attività non sarebbe, peraltro, fine a sé stessa ma consentirebbe ad una città a vocazione turistica come Cagliarti, di offrire ai turisti sempre maggiori possibilità di conoscerne le radici culturali.
Il nostro è sempre stato un quartiere vivo: basti pensare ai numerosi negozi che un tempo costituivano il cuore pulsante del Quartiere, o alle numerose Banche presenti sul Viale Sant’Avendrace; non possiamo non citare anche il posto fisso di Polizia e l’Ufficio della Circoscrizione. Oggi della vivacità del quartiere è riamasto solo il ricordo: tanti i negozi chiusi, e le stesse Istituzioni hanno trasferito altrove le prorie sedi. A ciò è conseguito, complici anche gli innumerevoli cantieri, alcuni conclusi dopo un lunghissimo lasso di tempo altri ancora apparentemente in essere ma di fatto abbandonati divenendo delle vere e prorie discariche, uno stato di totale abbandono del Quartiere; non da ultimo si segnala che non vi sono centri di aggregazione per anziani e bambini.
Ciò contrasta non solo con le citate “promesse” elettorali ma anche con progetti già presentati e mai attuati: basti pensare che nel 2018 era stato presentato ai residenti un progetto di riqualificazione che prevedeva un finanziamento di € 16.000.000,00 dei quali non di sa più nulla”.
Queste le riflessioni dei residenti, che analizzano anche il problema della sicurezza: “Come detto, le Istituzioni latitano e a ciò corrisponde un aumento della criminalità dovuta, anche e soprattutto, all’assenza di controlli. Basti pensare ai numerosi atti vandalici e furti che oramai quotidianamente subiscono le autovetture in sosta, oppure al degrado in cui versano i marciapiedi, che si presentano sporchi e, per quanto concerne Via Santa Gilla, in numerosi punti sollevati a causa delle radici degli alberi con rischio per l’incolumità dei passanti, oppure alla presenza oramai preoccupante di topi che, indisturbati, visitano anche le case.
Altra situazione da segnalare è la pericolosità dell’attraversamento pedonale in Via Santa Gilla e nello stesso viale Sant’Avendrace, ove le auto che transitano lo fanno a velocità elevata; potrebbe, forse, essere un deterrente l’installazione di dissuasori come avvenuto in altre strade cittadine ad alta intensità di traffico; e ciò evidenziamo onde evitare che, come spesso accade, si intervenga solo a seguito di tragedie”.
Un incontro, dunque, richiesto con il sindaco, “che vuole essere non di mera protesta ma propositivo con l’intento di consentire una rinascita ad uno dei Quartieri più rappresentativi della nostra bella e amata Cagliari”.











