Nella Sardegna dove i grandi e nuovi hotel si costruiscono, ormai, solo a Cagliari o Olbia, ci sono alberghi che ritornano vuoti e che, nonostante il loro grande valore, oggi possono essere presi per cifre quasi irrisorie. È il caso dello storico Rosy Hotel di Sanluri: trentacinque camere, ristorante, sala da pranzo e sala congressi che da sola vale dieci volte il totale dei posti prenotabili nell’albergo (seicento sedie) finisce per la dodicesima volta all’asta: servono poco più di ottocentomila euro (810mila per la precisione) per aggiudicarselo nonostante la stima iniziale di 4,7 milioni. Una sforbiciata dopo l’altra, frutto di aste andate a vuoto, ha portato la curatrice fallimentare Francesca Martucci a dover abbassare ulteriormente il prezzo: “La casa di riposo per anziani è durata due anni, poi siamo riusciti a riprendere in mano la struttura anche perchè c’erano molti affitti non pagati”, spiega. E così, quasi in piena campagna, in località Villasanta, quattromila metri quadri attendono di essere nuovamente vissuti. C’è spazio anche per la cronaca, nella triste parabola del Rosy Hotel: nel 2020 un ex dipendente infedele aveva messo in vendita varia attrezzatura su Facebook ed era stato denunciato.
“Accanto all’albergo ci sono due terreni, entrambi in vendita. uno di 5500 e l’altro di poco più di duemila metri quadri”, prosegue la Martucci. Ci sarebbero già richieste da parte di imprenditori che vorrebbero ripopolare la struttura di anziani, seguiti da Oss e infermieri: la verità, con l’apertura delle buste, si conoscerà solo il diciassette novembre.









