E’ scontro sui nomi dei commissari asl in Sardegna: niente di imprevedibile, tutto scontato, come sempre quando in ballo ci sono poltrone e nomine. La posta in palio è ovviamente altissima, visto che si tratta di sanità, il settore più disastroso e disastrato di tutti. A marzo, per volere della presidente Todde che l’ha anteposta alla finanziaria approvata con quattro mesi di ritardo, il consiglio regionale aveva approvato il commissariamento delle asl. Un atto necessario, secondo la presidente 5 stelle, per liberarsi dagli attuali vertici e poter così procedere con la tanto attesa rivoluzione, un modo per accaparrarsi altre poltrone secondo l’opposizione, che poi di poltronifici è stata antesignana all’epoca del governo Solinas, e non solo.
E’ ormai scontato, vista la richiesta al governo dal ministero della Sanità, che la legge che decapita le asl sarà impugnata dal consiglio dei ministri, come la gran parte delle leggi approvate in questa legislatura, perché incostituzionale. Nel frattempo, però, all’interno della maggioranza si sta consumando la battaglia sui nomi: stando alle indiscrezioni di palazzo, è la stessa Todde a voler mettere il cappello dei 5 stelle sui nomi, scegliendo commissari di fiducia sua e del partito di Conte. Ma il Pd, ovviamente, non ci sta, e mentre i partiti più piccoli sembrano piuttosto disinteressati, ha già mandato avvertimenti alla leader della coalizione: le scelte si condividono, dicono.
La battaglia è aperta, i sardi intanto aspettano che per la sanità cambi davvero qualcosa.