Ora è ufficiale: “Stato di agitazione, anche il personale della dirigenza sanitaria dell’Aou di Cagliari è in protesta”. Significa, messaggio inaugurale a parte, che la sanità sarda è sempre più in tilt e che, dopo quelli del Brotzu, protestano anche i lavoratori del Policlinico di Monserrato. I primi ad annunciare la tempesta sono i medici: “Le organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, dopo un’assemblea partecipata, hanno indetto lo stato di agitazione del personale, richiedendo con fermezza un intervento immediato per la perequazione dei fondi, l’attivazione delle manifestazioni di interesse per il conferimento degli incarichi, l’avvio della contrattazione decentrata per l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021, con l’immediata apertura del confronto sindacale. I nostri fondi degli incarichi, disagio e risultato sono nettamente inferiori rispetto alle altre aziende sanitarie regionali”. Così l’Aaroi-Emac, Anaao, Cgil Dir Ssn, Cimo, CislMedici, Fassid, Fesmed, Fvm, Uil Fpl e San. Ed ecco le ragioni del caos: “I dirigenti dell’Aou di Cagliari come i colleghi dell’Arnas Brotzu percepiscono fino a 7000 euro in meno all’anno rispetto ai colleghi delle Asl, generando una disuguaglianza che non può più essere tollerata. La dotazione organica è sottodimensionata, molti reparti e servizi si reggono grazie alla buona volontà dei singoli, che sono in prima linea a rispondere all’utenza dei disservizi causati dalla mancata programmazione e organizzazione e da un numero di operatori inadeguato”. Sono ancora nella mente di molti le immagini, anche recenti, di pazienti “parcheggiati” nei corridoi del pronto soccorso, in attesa di essere trasferiti in questo o quel reparto.
“Le richieste di ridefinizione della dotazione organica sono state più volte portate all’attenzione della dirigenza aziendale senza alcun risultato. In risposta a questa situazione oramai cronica, le organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria proclamano lo stato di agitazione, chiedendo la mediazione del Prefetto per l’avvio di un confronto urgente con l’azienda e con la Regione Sardegna”. Chiaro il riferimento all’assessore regionale della Sanità Bartolazzi, sempre più stretto tra due mega fuochi, quello del Brotzu e quello del Policlinico. E cattive notizie arrivano anche per i malati: “Lo stato di agitazione del personale determina che i lavoratori effettueranno esclusivamente l’orario contrattualmente definito con l’esclusione di qualsiasi forma di lavoro straordinario o di prestazione aggiuntiva, fino a quando non si avranno risposte certe e verranno presi provvedimenti immediati, in assenza dei quali si potrebbe arrivare a ulteriori forme di protesta”.











