Sanità allo sbando: un altro servizio viene smantellato, questa volta riguarda tutto il Sulcis Iglesiente che, da ieri sera, è privo di un reparto di rianimazione. Il sindaco di Iglesias Mauro Usai: “Ho protocollato all’attenzione del presidente del Consiglio Comunale una richiesta di convocazione straordinaria del consiglio per comunicare alla città cosa sta accadendo”.
Pian piano il diritto alle cure sanitarie sembra essere sempre più compromesso e, quasi, negato a causa di carenze e strategie che minano seriamente un sistema che, da anni, vive gravi e difficili situazioni, che raggelano il sangue agli amministrazioni locali e ai cittadini. Questa volta è il turno di uno dei territori più colpiti e che lotta, senza, arrendersi, affinché possa godere di servizi necessari, come quello del reparto di rianimazione, essenziale per chi lotta contro la morte e non può e non deve aspettare il trasporto al nosocomio più vicino, Cagliari, per essere curato. La comunicazione è giunta dal primo cittadino di Iglesias, città che godeva di due eccellenze, il “CTO” e il “Santa Barbara” oggi trasformati in poco più che centri ambulatoriali. Non solo: anche il “Sirai” di Carbonia non ha il reparto di rianimazione, lasciando quindi scoperta una vasta area abitata da circa 80 mila persone.
“Vivissimi complimenti per questa splendida gestione, non c’è che dire. Alcuni dicono, strumentalmente, che ci sia il mio beneplacito su questo disastro: se lo tolgano dalla testa.
Oltre a ricordare che la sanità in Sardegna è competenza regionale – afferma Usai – ricordo sommessamente che da anni combatto per difendere i servizi sanitari del territorio e non ho nessuna intenzione di fermarmi”.
Una battaglia, quella del sindaco, che porta avanti da tempo per difendere tutto il territorio dalle scelte, non proprio razionali, che giungono dai vertici regionali.
Il motivo di questa ennesima privazione? Verrà comunicato a breve: Usai, infatti, ha richiesto la convocazione straordinaria del consiglio per comunicare alla città cosa sta accadendo. Che sia dettata da una carenza cronica di medici e personale sanitario o dalla volontà di rafforzare i presidi ospedalieri cagliaritani poco importa: la situazione è innegabilmente grave e necessita di una soluzione imminente. Il diritto alla salute non può e non deve essere negato. A nessuno.









