Migliaia di persone in corteo per Francesca: fiaccole in mano, la luce risplende nel buio della notte, in silenzio si cammina per riflettere, tutti insieme, su quanto si è abbattuto in paese. Il sindaco Fabrizio Madeddu: “La scomparsa della nostra compaesana ha generato profondo sgomento, preoccupazione e angoscia che, con il passare dei giorni e con le notizie che arrivano dai luoghi dove si stanno concentrando le ricerche, vede svanire pian piano un epilogo positivo”. Commozione e tristezza, questi i sentimenti che si leggono nei volti di chi ha preso parte ieri alla fiaccolata per Francesca Deidda, la donna di 42 anni che, da maggio, è svanita nel nulla. Si sospetta che sia stata uccisa, in carcere è rinchiuso il marito Igor Sollai.
Alla fiaccolata erano presenti i famigliari della donna, “spero che Igor ci faccia finire questo strazio” ha spiegato il fratello di Francesca, i suoceri, i sindaci a nome delle comunità che rappresentano e tanti cittadini affranti. Un momento di condivisione e riflessione, tutti insieme, per non tenersi dentro la tempesta che ha avvolto la comunità. La marcia silenziosa si è snodata per le vie del centro abitato, quello che prega per la compaesana e per la quale chiede di giustizia, di conoscere la verità, di sapere dove sia Francesca.
“Grazie a tutti coloro che hanno accolto questo invito, dai tanti Sindaci presenti ai tantissimi compaesani e tutti coloro che sono venuti a San Sperate in segno di vicinanza e solidarietà” ha espresso Madeddu. “Abbiamo rappresentato il sentimento di una intera Comunità, di tante Comunità.
La scomparsa della nostra compaesana, Francesca, ha generato profondo sgomento, preoccupazione e angoscia che, col passare dei giorni e con le notizie che arrivano dai luoghi in cui si stanno concentrando le ricerche, vede svanire pian piano la speranza di un epilogo positivo di questa triste vicenda.
In un periodo storico come questo dove le ambizioni personali, gli interessi economici e la frenesia della vita contrastano la sensibilità verso le più svariate manifestazioni di violenza, ostacolando quella condizione empatica verso gli interessi e i bisogni degli altri, la scomparsa di Francesca ci lascia increduli e sconcertati ma non può lasciarci indifferenti.
In questo clima di sofferenza, di grave incertezza e di attenzione verso il proseguimento delle indagini, oggi, in tantissimi, abbiamo condiviso in silenzio un momento di riflessione che ha avuto come prioritaria la necessità di esprimere solidarietà e vicinanza a chi, in questo momento, soffre per una vicenda tragica. Il nostro pensiero e la nostra vicinanza va ad Andrea, fratello di Francesca, agli amici e amiche, ai colleghi e colleghe e ai suoceri di Francesca, perché quanto sta accadendo, a prescindere dai fatti di cronaca, è grave e non ci lascia indifferenti.
Continuiamo tutti insieme a coltivare la speranza di diventare davvero una società civile, dove tutti, finalmente, saremo in grado di comprendere o sentire ciò che un’altra persona sta vivendo e di acquisire la capacità di “metterci nei panni degli altri” ascoltando non solo le loro grida e richieste di aiuto, ma anche i loro silenzi”.
“Abbiamo partecipato a nome di tutta la comunità di Domusnovas per portare la nostra vicinanza e il nostro affetto alla famiglia” ha espresso la sindaca Isangela Mascia. “Per le strade di San Sperate tre comunità si sono unite in un unico lungo corteo.
Compostezza, emozione, silenzio, rispetto.
Molto più di mille parole” è uno dei tanti messaggi che si leggono per descrivere la profonda commozione che ha accompagnato la fiaccolata di ieri.








