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“La gente rischia di morire e spesso muore in quell’incrocio”: la verità delle proteste messe in atto è racchiusa in queste parole scritte dalla sindaca Monica Cadeddu, per l’ennesima volta, poiché, incidente dopo incidente, ancora tutto tace. Il progetto definitivo della SS 130 “Iglesiente”, eliminazione degli incroci a raso da Cagliari a Decimomannu da km 3+000 a 15+600, è, sulla carta, dal 16 dicembre 2020. “In attesa integrazione atti”, l’ultima novità risale al 6 luglio 2024 con il termine della presentazione delle osservazioni del pubblico su ripubblicazione. Una tempistica lumaca, insomma, non come la velocità raggiunta dagli automobilisti che sfrecciano lungo la 130 e che, spesso, è proprio la causa degli incidenti che condannano chi tenta di superare l’incrocio. Proteste, mobilitazioni e forme di espressione contro la viabilità che merita di essere adeguata per la sicurezza dei cittadini si susseguono a tal punto da aver perso il conto, come le richieste istituzionali rivolte all’ente che è a capo per la risoluzione del problema. “Ritengo di dover esprimere la mia posizione, ancora una volta, in merito alla questione “messa in sicurezza dell’incrocio sulla S.S. 130”.
Non me ne voglia nessuno ma io attendo un confronto con la Presidente, onorevole Alessandra Todde, nonché commissaria straordinaria del progetto.
Numerosi sono i consiglieri regionali interessati, tra campidano e iglesiente, che ci sono vicini ma che lavorano in altro modo lasciando ai comitati le manifestazioni, mentre ritengo che a rappresentare il territorio e le istanze dei comuni interessati ci pensano i sindaci.
Sindaci che fino ad ora sono rimasti inascoltati.
Ho scritto personalmente alla Presidente Todde, ma ancora nessuna risposta in merito alla mia richiesta di incontro per discutere dello stato di fatto” ha comunicato la sindaca.
Si prospetta che l’assessore regionale Piu, lavori pubblici, venga delegato dalla Presidente Todde: “Come fece già Solinas a suo tempo delegando il suo Assessore, non essendo lui il commissario si continuerebbero ad allungare tempi già lunghissimi”.
“Non possiamo aspettare settembre l’urgenza è ora, è tutti i giorni” ribadisce il primo cittadino: troppi anni sono già trascorsi da quando il progetto definitivo è stato depositato e troppe sono le croci che dimorano in quell’incrocio, meglio conosciuto “della morte” perché conta una lunga scia di sangue e dolore che hanno macchiato l’asfalto, per sempre.