Con la celebrazione dei Primi Vespri nella Basilica di San Saturnino (mercoledì 29 ottobre) e la Santa Messa solenne di oggi, giovedì 30 ottobre, si sono concluse le celebrazioni in onore di San Saturnino, patrono della Città di Cagliari.
Nel corso dei Vespri, l’arcivescovo monsignor Giuseppe Baturi ha rivolto alla città il tradizionale Messaggio, quest’anno in concomitanza con il Giubileo diocesano dei governanti e degli amministratori. “La sapienza vale più del potere e del successo effimero – ha affermato l’arcivescovo. La Chiesa vi offre anzitutto la semplicità e la forza della preghiera”. Monsignor Baturi ha inoltre annunciato un incontro pubblico su questi temi il prossimo mese di gennaio (2026).
Rivolgendosi ai rappresentanti delle istituzioni civili e militari, monsignor Baturi ha sottolineato il valore della politica come vocazione e forma alta di carità, invitando a riscoprirne la dimensione del servizio: “Chi ama Gesù è chiamato a mostrarne al mondo un altro modo di governare, non definito dalla logica del dominio ma dalla novità gratuita del servizio”. Nel suo intervento, ha inoltre richiamato la necessità di una partecipazione responsabile e solidale, valorizzando le reti comunitarie e i cosiddetti corpi intermedi “senza i quali non può esserci cammino di cura e di solidarietà”. Come modello di coerenza e dedizione al bene comune, l’arcivescovo ha indicato la figura di San Tommaso Moro, patrono dei governanti, augurando che “i cristiani impegnati nella vita pubblica possano essere testimoni di verità e servitori del bene di tutti”.
Durante la celebrazione della Messa odierna, monsignor Baturi ha proposto il giovane martire come testimone di speranza, in sintonia con il tema dell’Anno Santo diocesano: “La speranza che non delude”. “Il nostro giovane martire – ha detto – ha rinunciato alla vita terrena pur di non tradire il Signore e giungere alla speranza della vita eterna”. Nel suo intervento ha invitato i fedeli a non cedere alle illusioni di felicità effimere, ma a radicare la propria vita in un amore più grande: “Non inganniamo il nostro cuore con il piacere, la ricchezza o il potere. La felicità è solo in un amore che sfonda la dimensione terrena. La nostra speranza è Gesù risorto, che dà alla vita un senso e un orizzonte di valore eterno”.
Le celebrazioni per il patrono si sono concluse con un rinnovato invito alla speranza che diventa impegno, alla fede che si fa testimonianza pubblica e al servizio per il bene comune come via di costruzione di una città più giusta e solidale.











