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“Salviamo il paesaggio della Sardegna”, Legambiente attacca il neo Ppr

di Redazione Cagliari Online
20 Giugno 2017
in campidano, sardegna

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Vincenzo Tiana e Giancarlo Suelzu per Legambiente Sardegna,  Maria Paola Morittu e Fanny Cao  per Italia Nostra Sardegna,  Enrico Corti per INU Sardegna, Nicoletta Selis per WWF Sardegna  e  Maria Grazia Piras per FAI Sardegna hanno presentato in conferenza stampa la  campagna di informazione che partirà da oggi:

 

SALVIAMO IL PAESAGGIO DELLA SARDEGNA

 

E’ stato pubblicato un nuovo PPR che non aggiorna ma  stravolge il precedente  proponendo di annullare molte delle misure di tutela del nostro territorio, costruite in decenni di lavoro comune e di crescente attenzione

In data 25 ottobre 2013, con propria deliberazione n. 45/2, il Presidente della Giunta Regionale della Sardegna, ai sensi della LR Sardegna n. 4/2009 ha “approvato in via preliminare” l’atto di aggiornamento e revisione del Piano Paesaggistico Regionale P.P.R. (1° stralcio costiero), che era stato promulgato con D.P.Reg. 7 settembre 2006, n. 82.

Il PPR appena adottato appare un vero e proprio nuovo piano, e non già il prodotto di “revisione e aggiornamento” del previgente, come dimostra la sostanziale riscrittura delle norme tecniche di attuazione. In particolare la presenza di una nuova ed ampia disciplina transitoria, in un atto di mero aggiornamento e revisione, conferma ed attua la radicale volontà innovativa già espressa e definita dalla LR 4/09, e rischia di impegnare le comunità locali in una nuova attività provvisoria che potrebbe ulteriormente differire e complicare la corretta e coerente azione di pianificazione del territorio.

Va ricordato che la procedura di pianificazione congiunta Stato – Regione in materia di paesaggio, che appare del resto obbligatoria ai sensi degli artt. 135, 143 e 156 del D.Lgs. 42/2004 (in quanto da ritenersi norme fondamentali di riforma economico sociale), fu definita mediante apposito Protocollo d’Intesa del 19 febbraio 2007, stipulato ai sensi dell’art. 3 comma 3 del citato art. 143, e successivamente ribadita con Disciplinare tecnico del 1° marzo 2013, ma appare ora interrotta dal provvedimento in parola, che risulterebbe quindi un atto unilaterale della Regione.

Emerge un vivo allarme perché viene in gran parte  ripristinata la disciplina edificatoria previgente al PPR 2006, anche per le zone turistiche in fascia costiera e  per vaste  zone agricole della Sardegna, consentendovi interventi di edificazione residenziale su lotti minimi anche di un ettaro e configurando verosimilmente  la incisiva e progressiva  trasformazione del paesaggio rurale.

 

Dopo un primo esame del provvedimento regionale e della citata documentazione, le Associazioni, nella loro qualità di Enti portatori di interessi diffusi, intendono esprimere la propria viva preoccupazione per il prevedibile pregiudizio ai cittadini ed al paesaggio che, a proprio giudizio, l’applicazione del provvedimento medesimo potrebbe comportare già nella attuale fase di approvazione preliminare che in quella di definitiva approvazione, in particolare nelle more di formazione dei PUC in adeguamento.

 

Pertanto le Associazioni   per contrastare le proposte della giunta Regionale hanno programmato una serie di iniziative in Sardegna.

Lanciamo la campagna di informazione : SALVIAMO IL PAESAGGIO DELLA SARDEGNA

La salvaguardia dei paesaggi delle coste e delle zone interne deve costituire la risorsa strategica per promuovere uno sviluppo sostenibile

Insieme spiegheremo ai cittadini ed agli amministratori che le nuove proposte andranno a depauperare il capitale paesaggistico ed ambientale  prospettando a nostro parere ulteriore impoverimento dei Sardi

 

INIZIATIVE PROGRAMMATE

1) Inviare una lettera al Ministro dei Beni Culturali e dell’Ambiente 

le Associazioni, preoccupate della urgenza di chiarire, definire e controllare le ricadute delle norme transitorie e di evitare qualsiasi arretramento –anche culturale- nelle forme di tutela del paesaggio regionale, chiedono agli Organi ministerialicompetenti, ciascuno per le proprie competenze  di valutare la possibilità dell’adozione di formali provvedimenti di contestazione, da parte dello Stato ed in sede amministrativa e giudiziaria, della interruzione unilaterale della procedura di co-pianificazione, operata dalla Regione e lamentata dalla locale Direzione regionale del MiBACT nel citato comunicato web del 25 ottobre scorso.

 

2) Segnalare a tutti gli enti la non efficacia del piano, approvato solo in via preliminare

 la citata D.P.G.R. 45/2/2013, pubblicata sul B.U.R.A.S. in data 31 ottobre 2013, pur non dovendo dispiegare immediatamente i propri effetti diretti, in quanto recante approvazione preliminare del “nuovo” PPR ai sensi della LR 4/2009, nei fatti potrebbe complicare l’attività istruttoria dei procedimenti edilizi ed urbanistici e far insorgere incaute aspettative tra operatori e cittadini o addirittura alimentare l’illusione che il nuovo PPR produca effetti immediati. La Regione chiarisca che l’attuale proposta non può produrre effetti.

 

3) Presentare delle osservazioni di merito

sia sulla Proposta PPR che sulla procedura VAS a seguito della avviata disamina approfondita dell’atto in questione e della annessa corposa documentazione. Ci riservano di produrre specifiche osservazioni e puntuali motivazioni a riguardo del contenuto e delle previsioni del nuovo PPR, e confermano l’impegno di attuare ogni altra legittima azione in difesa del pregevolissimo paesaggio della Sardegna, ancora oggi costantemente minacciato da innumerevoli cause di degrado e depauperamento. Valutazione anche della possibilità di ricorso nelle sedi giurisdizionali.

 

4) Attivare un confronto con le parti sociali

per esprimere la consapevolezza che il processo di co-pianificazione non solo è stato molto parziale nei confronti dello Stato ma  è opportuno sottolineare che l’adozione della suddetta deliberazione è avvenuta in carenza  di un’adeguata informazione e partecipazione del pubblico interessato e perfino degli enti locali, in sede della formazione del provvedimento amministrativo che costituisce il piano paesaggistico, ridisegnato soprattutto nell’apparato normativo, oltre che nella doverosa attività di acquisizione e validazione dei dati cartografici e informatici. Infatti alla procedura citata hanno peraltro partecipato le scriventi associazioni le quali, nonostante reiterate richieste nel corso delle riunioni, non sono state mai informate dei contenuti delle Norme tecniche d’attuazione in fase di compilazione.

 

5) Attivare il  confronto con le commissioni del Consiglio Regionale,i gruppi consiliari ed i parlamentari

 

 

6) INFINE ORGANIZZARE UNA ASSEMBLEA PUBBLICA

PER SABATO 23 NOVEMBRE DI POMERIGGIO A CAGLIARI  CON LA PARTECIPAZIONE DI STUDIOSI, ESPERTI, AMMINISTRATORI, RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI  E TUTTI I CITTADINI  CHE HANNO A CUORE LA TUTELA DEL PATRIMONIO PAESAGGISTICO ED AMBIENTALE DELLA SARDEGNA 

 

Siamo fiduciosi che i sardi sapranno scegliere di difendere il proprio  territorio per promuovere nuove politiche del lavoro basato sulla salvaguardia ambientale e sulla riqualificazione dell’esistente. Rafforzare la qualità e quindi la sua attrattiva nel panorama internazionale con il restauro del sistema paesaggistico costiero, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sia dei tanti villaggi costieri con migliaia di seconde case che dei centri urbani, è la grande sfida del futuro per creare decine di migliaia di posti di lavoro e dare prospettive ai giovani. 

Tags: legambienteppr
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