Ora non ci sono purtroppo più speranze: è stato ritrovato il corpicino di Mattia Luconi, è lui l’ultima vittima della tragica alluvione nelle Marche. Per lo strazio dei genitori di origine sarda, il dolore di un’Isola intera che ha sperato e pregato per lui per quasi dieci giorni, in particolare Urzulei, paese d’origine della famiglia. Oggi le ricerche hanno dato l’esito più temuto: il corpo senza vita del piccolo Mattia era completamente avvolto nel fango, quando si è materializzato davanti ai soccorritori nel comune di Trecastelli, vicino ad Ancona. Certo, per la certezza assoluto bisognerà aspettare l’esito finale del Dna, ma sembrano esserci pochi dubbi. Mattia non ce l’ha fatta. Il papà dopo il ritrovamento ha commentato sotto choc: “Speravo che ormai, non lo ritrovassero più”.
Oggi infatti, come conferma anche il nostro giornale partner Quotidiano.net, il corpicino di un bimbo è stato trovato da un agricoltore in un campo nel territorio del Comune di Trecastelli, diversi chilometri a valle del punto in cui si erano perse le tracce del piccolo Mattia Luconi, appena 8 anni, travolto con la mamma Silvia Mereu giovedì scorso dalla piena del fiume Nevola”.
In questi giorni di incessanti ricerche, del bimbo sono stati trovati prima lo zainetto e poi le scarpe, ancora sull’auto della mamma, distrutta. A seguire, giorno dopo giorno, le ricerche è stato papà Tiziano Luconi, che non ha mai abbandonato la speranza. La mamma è stata a lungo ricoverata in ospedale per i traumi e per i danni causati ai polmoni dal fango che ha inalato: appena dimessa ha voluto essere anche lei presente, per guidare i soccorritori. Sino al terribile epilogo finale.











