Sbatti lo straniero sui social network. Mettilo su Fb e possibilmente taggalo, con mezza Cagliari, per sfruttare l’onda del razzismo di molti: quello di Rita Ingrid Farris, candidata della lista Massidda sindaco, è stato probabilmente uno scivolone mediatico. Le cose sono due: o la candidata è stata realmente minacciata ( e allora è giusto che lo dimostri alle forze dell’ordine) oppure non è carino che un ragazzo di colore venga strumentalizzato per quella che sarebbe una bieca campagna di destra. Una vicenda che fa discutere, e che purtroppo dà l’idea del clima orribile nel quale si sta vivendo questa campagna elettorale a Cagliari. A sinistra le minacce ai giornalisti non allineati. A destra l’utilizzo dei senegalesi demonizzati per cercare voti: nei giorni scorsi infatti girava nelle bacheche di molti esponenti di centrodestra un collage con le foto di diversi extracomunitari a Cagliari, descritti praticamente in maniera assurda, come dei criminali. Eppure non stavano compiendo alcun reato nelle foto in cui sono raffigurati. Perchè cercare voti in questo modo?
Poi cosa è successo? Che la candidata di Massidda è andata giù duro contro un ragazzo giovanissimo che le aveva scritto che diffondere quei post era una forma razzista. Parole pesanti: “Rientro da una serena domenica passata tra gli affetti più cari- scrive la candidata di Massidda- apro la mia pagina personale di Facebook e trovo un messaggio intimidatorio (il resto ve lo tralascio e mi riservo di segnalarlo alle autorità di polizia) di questo simpatico giovanotto ospite di Cagliari a nostre spese…La conferma che presto, molto presto, proseguendo di questo passo non saremo più padroni a casa nostra!!!Comunque tranquilli che non saranno certo queste intimidazioni a fermarmi nei miei intenti! Io credo che se ci crediamo tutti insieme, nel segno della democrazia ma pretendendo il rispetto delle regole, potremo ritrovare quella serenità perduta a casa nostra!”. Il ragazzo in questione si chiama Moussa Diab, ed è stato intervistato dalla nostra Federica Melis. Si tratta di un giovane che sogna di diventare cuoco e frequenta l’Alberghiero. Non è nè un parcheggiatore abusivo nè nient’altro: è un ragazzo come tanti, che in campagna elettorale paga la colpa di non avere la pelle come la nostra. Una vicenda che si commenta da sola.











