La Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi l’aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti alla luce delle prescrizioni delle ultime direttive europee e del Settimo Programma d’azione per l’ambiente comunitario.
Al documento hanno lavorato Aldo Muntoni, Giorgia De Gioannis e Daniela Spiga, docenti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, i quali già avevano contribuito nel 2008 alla redazione del Piano vigente. Per la seconda volta in meno di 10 anni, dunque, l’Università di Cagliari è protagonista nella redazione di un documento fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e le prospettive di sviluppo della nostra Regione, confermando una lunga e proficua storia di collaborazione nei campo della gestione dei rifiuti solidi e liquidi e delle bonifiche tra il gruppo di lavoro di Ingegneria Sanitaria Ambientale dell’Ateneo di Cagliari, coordinato dalla prof.ssa Alessandra Carucci, e l’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente.
In particolare l’aggiornamento del Piano è impostato sul rispetto della gerarchia comunitaria della gestione dei rifiuti e finalizzato al conseguimento dei seguenti obiettivi: riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti; incremento della raccolta differenziata; incremento della preparazione per il riutilizzo; incremento del riciclaggio; valorizzazione dei residui biodegradabili e implementazione del concetto di bioraffineria; riduzione e prevenzione del fenomeno della desertificazione; minimizzazione del ricorso alla termovalorizzazione ed allo smaltimento in discarica; minimizzazione dei carichi ambientali e dei costi legati alla gestione integrata dei rifiuti; gestione del periodo transitorio sino alla costituzione dell’Ente di governo della gestione integrata dei rifiuti nell’ambito territoriale ottimale.
L’obiettivo di raccolta differenziata viene fissato all’80% da conseguire entro il 31.12.2022. Altro obiettivo qualificante è il conseguimento del 70% di rifiuti avviati effettivamente a riciclo al 2022, in netto anticipo rispetto al traguardo del 65% al 2030 previsto dalle bozze di revisione delle direttive comunitarie ed in piena coerenza con i principi della economia circolare. Lo smaltimento diretto riguarderà una quota minima del rifiuto complessivamente prodotto.
Il gruppo di lavoro dell’Ateneo che ha lavorato all’aggiornamento del Piano – coordinato dal professor Aldo Muntoni – ha, in particolare, predisposto e in parte condotto una estesa campagna di monitoraggio sulle caratteristiche qualitative dei rifiuti da gestire in ambito regionale, analizzato le prospettive di valorizzazione dei residui biodegradabili in un contesto di applicazione del concetto di waste biorefinery, predisposto delle linee guida tecniche per la corretta progettazione e gestione degli impianti, inquadrato le azioni del Piano nel contesto della evoluzione del settore in campo Europeo.













