di Nanni Boi
Aveva appena 16 anni quando Ballardini lo fece entrare in campo a Marassi contro la Sampdoria. Non era una gara di campionato ma di Coppa Italia, una di quelle che la società considerava e considera tuttora più un fastidio che un’opportunità. Daniele Ragatzu non era l’unico debuttante della serata, con lui il difensore Davide Puddu, oggi apprezzato tecnico dei pulcini rossoblù. Il quartese tracagnotto non destò una grande impressione sia per il risultato, abbondantemente compromesso al suo ingresso in campo, che per la scarsa conoscenza che aveva di lui il tecnico della grande rimonta salvezza (eppure basta vederlo per capire che uno così non potrebbe mai fare il tornante).
Ma fu un inizio, e negli anni seguenti arrivarono anche le soddisfazioni: debutto in serie A col Torino a 17 anni, le reti con la Fiorentina quasi subito: le due al Bologna (in due anni di seguito), quella col Milan al culmine di una prova bellissima che gli valse qualche titolo sui giornali nonostante il successo finale dei rossoneri. E poi la nazionale, anzi le nazionali: under 16-17 e under 20 con un bottino niente affatto insignificante: 23 partite in totale e 10 gol. Ragatzu aveva un futuro spalancato e l’esempio del fratello, quello nato il 7 novembre come Gigi Riva che sembrava Romario e navigava nelle serie inferiori, che avrebbe dovuto insegnargli quale fortuna gli fosse capitata ad avere quel rapporto così familiare con il pallone.
Poi le incomprensioni, la firma col Verona senza mai giocarci, le esperienze in B con Gubbio, Pro Vercelli e Lanciano che se non l’avevano bocciato non lo avevano neanche promosso. La scelta, rifiutata per anni, di scendere in C e l’inizio roboante col Rimini dove segna e fa segnare per tutto il girone di andata. Fino al crack di una gamba che lo ferma sul più bello, facendogli temere il peggio. Passa il tempo, guarisce bene e ricomincia da Olbia, la succursale rossoblù: 33 partite, 7 gol e 10 assist con salvezza annessa. Daniele è cresciuto, a 25 anni è nella fase più produttiva della carriera di un calciatore. Non so se il Cagliari abbia intenzione di regalargli una nuova chance, ma mi piace sperarlo. Forza Daniele, il tuo ritorno in rossoblù sarebbe una vittoria per tutti.