Riapre la scuola domani in Sardegna, terzo anno scolastico dell’era Covid. La campanella richiamerà domani nelle classi 192.252 alunni isolani, 24 ore dopo i 4 milioni di studenti di altre 9 regioni rientrati in classe oggi. La grande novità è l’introduzione di vaccini e green pass obbligatori per il personale scolastico e per i genitori, nel caso in cui debbano entrare negli istituti, mentre per i ragazzi fino alle superiori – almeno per ora – il green pass non è obbligatorio.
Dopo due estati a studiare il da farsi, a parte il green pass per i prof le misure di prevenzione in classe restano simili a quelle dello scorso anno, cioè obbligo di mascherina e finestre aperte. Nonostante i due anni a disposizione non si è riusciti a trovare una soluzione meno penalizzante per i ragazzi, sicuramente i più devastati dagli effetti della pandemia insieme agli anziani: li attendono altre giornate con mascherina in classi pollaio e finestre aperte anche a zero gradi, ancora una volta efficace raffigurazione plastica di come la scuola sia rimasta l’ultimo fra le priorità dei governi. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi assicura intanto che la scuola resterà aperta o comunque sarà l’ultima cosa a richiudere. “Nel caso in cui ci fosse un rischio, diversamente dagli anni passati, si porrà attenzione a quella classe o a quella scuole. Non sarà più possibile mettere in dad tutta una regione. In presenza di rischi si interviene in maniera mirata. Siamo tutti attentissimi, soprattutto agli altri, finalmente la solidarietà torna ad essere il punto fondamentale della nostra sicurezza”. Così Bianchi che ha aggiunto: “La didattica a distanza, quella dell’anno scorso che sostituiva la classe, conto di averla lasciata alle nostre spalle – conclude – dobbiamo invece riprendere con molta serenità il discorso con i nostri studenti sul digitale. Ci sono tanti modi per utilizzare la tecnologia in modo positivo, per allargare, aprire, non per chiudere”.
Restano i dubbi legati a controlli e piattaforma ‘Verifica Green pass’, con la quale i dirigenti devono accertare la validità dei certificati anti-Covid di insegnanti e personale Ata, a cui si sommano le stesse preoccupazioni degli anni passati, sul sovraffollamento delle classi e il cattivo stato di non pochi istituti. Sul punto, è netto Attilio Fratta, presidente nazionale del sindacato DirigentiScuola: “Dal personale alla sicurezza, alle classi pollaio, i problemi sono ancora quelli vecchi e le cose da fare sono tante”. Ma riguardo ai vaccini non ha dubbi: “Abbiamo perso mesi a discuterne: la verità è che non dovrebbero essere obbligatori se vivessimo in un Paese dove la gente coscientemente si va a vaccinare – spiega – Ma se il cittadino non capisce, allora è necessario imporlo e se non lo si può obbligare, allora si arriva al green pass in tutti gli ambienti scolastici, non solo per il personale ma anche per i genitori”.











