Prima uscita pubblica per Paolo Truzzu da candidato governatore del centrodestra, spaccato, sardo. A Quartu Lega e Psd’Az non c’erano, nell’esordio a casa Olla. Truzzu ha prima visitato il mercatino della Coldiretti e poi ha avuto un breve incontro col sindaco Graziano Milia: “Un leitmotiv della mia campagna elettorale, incontrerò tutti i sindaci. Al Psd’Az dico che il suo posto è con noi, nel centrodestra. Se hanno dubbi gli sciolgano in fretta per rispetto verso loro, noi e gli elettori”. Un invito che, di rimbalzo, almeno sinora, vale anche per la Lega. Presenti tanti consiglieri comunali, sindaci e consiglieri regionali: ad ascoltare Truzzu c’erano, tra i tanti volti noti, anche l’ex sindaco di Cagliari Emilio Floris, che è intervenuto e ha garantito il suo appoggio a Truzzu, Alberto Bertolotti della Confcommercio e Guido Sarritzu della Uil. Certo, la strada appare in salita soprattutto per l’appeal, basso, che si è registrato a Cagliari: tanti cantieri aperti e molte lamentele: “Non ho la bacchetta magica”, dice Truzzu.
E, durante il suo intervento, l’ultimo dopo quelli dei rappresentanti dei partiti che lo sostengono, il sindaco torna sui cantieri: “Cagliari cambierà, daremo una città cambiata a chi ci sarà in futuro. C’è chi mi dice che non potrò tagliare nastri, ma non me ne frega nulla”. Chissà se è anche lo stesso parere dei cagliaritani o se lo sarà il 25 febbraio, quando si dovrà votare. “Non parlo di programmi, non oggi. E a chi sarà con me durante questa campagna elettorale, dico di fare lo stesso: ascoltate sempre e non rinunciate al dialogo. Voglio comunicare che in Sardegna si può vivere, costruire una famiglia e aprire un’impresa”. Truzzu, in attesa di un possibile ritorno in coalizione di Psd’Az e Lega, è sostenuto da una decina di partiti incluso ovviamente il suo, Fratelli d’Italia.








