Recovery fund: i sindaci della Sardegna chiedono di essere coinvolti dalla Regione, Milia: “Il PNRR è un treno che non passa due volte”. Si è discusso anche della situazione sanitaria nell’Isola ieri durante l’Assemblea dei Sindaci e degli Amministratori che si è svolta alla fiera di Cagliari: un forte grido di dolore sulla drammatica situazione della sanità oristanese è quello che ha lanciato il primo cittadino di Oristano Andrea Lutzu ed una pressante richiesta alla politica regionale per trovare “subito” le soluzioni. “Non c’è più tempo. Il pronto soccorso del San Martino, la problematica dell’emodinamica, la sostituzione dei medici di base andati in pensione nei territori e tante altre situazioni vanno affrontate e risolte con i fatti e non con le chiacchiere. Nel modo migliore ed in fretta”.
Lavorare senza esitazioni, quindi, sull’emergenza sanitaria, ma è bene fare altrettanto su quella economica e sociale soprattutto in presenza del Recovery fund. Una mobilitazione collettiva, il sistema deve farsi trovare pronto per cogliere questa opportunità con l’intero coinvolgimento delle autonomie locali.
“Il PNRR è un treno che non passa due volte. Dobbiamo farci trovare pronti nelle scelte che riguardano il nostro futuro e che richiedono la capacità di mettere da parte le visioni parziali a favore di una grande e lungimirante visione collettiva. Una sintesi di questo tipo, capace di guidare la Rinascita della nostra isola, non può scaturire che dal coinvolgimento dell’intero sistema delle Autonomie Locali. Se non c’è il coinvolgimento dei territori e delle autonomie, non c’è nemmeno il coinvolgimento dei cittadini” ha spiegato Graziano Milia, sindaco di Quartu Sant’Elena, riprendendo alcune proposte sull’utilizzo delle risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in Sardegna “già formulate insieme ad altri Sindaci delle Città Sarde e sottoscritta alcune settimane fa dalla stessa presidenza di Anci Sardegna. Per portare i nostri territori fuori dalla crisi verso un futuro di prospettive e di opportunità occorre fare subito due cose: da un lato una scelta chiara ed inequivocabile verso le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile ad emissioni zero e la tecnologia a idrogeno. Ed ancora: puntare su un piano di infrastrutturazione della rete ferroviaria regionale in grado di interconnettere capillarmente territori, economie, risorse. Solo così riusciremo a farcela, uniti nel nome di un grande obiettivo comune”.









