Diventa virale il post il post di 2 giorni fa di Erika Defendi, mamma di un bimbo diplegico di 15 anni. Ecco il testo
Sono talmente nervosa e amareggiata che devo per forza dare un senso a quello che mi è successo oggi.
Bergamo centro, oggi tardo pomeriggio dopo qualche commissione decido di portare mio figlio quindicenne da Grom a mangiare un gelato.
Siamo fermi sul marciapiede ed aspettiamo che scatta il verde, ci affiancano due ragazzine di circa 16/17 anni parlano di discoteche di quanto soldi possono spendere per fare serata (praticamente mezzo del mio stipendio).
Io sorrido e penso…che bella età zero pensieri!! Con la coda dell’occhio vedo che sono praticamente in short con mezza chiappa fuori è un micro top fatto a reggiseno… ma vabbè non sta a me giudicare sono giovani e ci sta…
Io e mio figlio le superiamo (mio figlio è diplegico dalla nascita) dopo poco a distanza di 20/30 metri sento le ragazzine che ridono e bestemmiano, mi viene spontaneo girarmi, vedo una delle due che scimmiotta la camminata di mio figlio e se la ride di brutto con l’amica, non so dirvi che cosa ho provato in quel momento…ovviamente non sono stata zitta… ringraziando il cielo mio figlio mi ha fermata e con molta calma mi ha detto:
“-Mamma le persone così ignoranti vanno ignorate…io faccio così!”
mi ha resa orgogliosa della sua maturità a 15 anni sa dare lezioni di vita e sogna di laurearsi.
Io avevo il cuore a pezzi mi sembrava di essere tornata al giorno in cui 15 anni fa ho ricevuto la notizia che mio figlio sarebbe stato disabile a vita.
Ora mi chiedo…ma che società stiamo creando? Mi rivolgo a tutti i miei coetanei che ormai sono genitori ma voi insegnate ai vostri figli a guardare le persone diversamente abili con occhi di ammirazione anziché dire a loro di non guardare oppure evitare l’argomento?!
Perché loro sono i veri supereroi, non chi spende 600€ a serata o chi ha le scarpe all’ultima moda,solo chi affronta la vita in mille difficoltà sa insegnarne il vero valore.
Ricordiamoci una cosa, un giorno saremo vecchi e la maggior parte di noi saranno persone diversamente abili se non facciamo qualcosa adesso la maggior parte di noi si troverà nella stessa spiacevole situazione in cui ci siamo trovati io e mio figlio oggi.
“La disabilità sta negli occhi di chi guarda”. Ed ora se vi fa piacere condividete la mia storia perché non può e non deve più succedere”











