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Raffaele Loddo, quarantottenne di Cagliari, da sedici ha un contratto a tempo indeterminato che gli consente di guadagnare 1800 euro al mese lavorando al Porto Canale. C’è anche lui tra i settecento lavoratori presenti fuori dalla Fiera per parlare con il ministro dell’Interno Matteo Salvini (che ha già garantito il suo pieno impegno sulla vicenda, ndr). “Sono sposato, non ho figli e mia moglie non lavora. Cosa potrò fare quando l’unica entrata economica non ci sarà più? Sono altamente specializzato, faccio il manovratore di gru di banchine, in Sardegna non ci sono altre realtà nelle quali potrei andare”, osserva, sconsolato, Loddo.
“Sono troppo vecchio per partire chissà dove. Il Governo è già intervenuto sul porto di Gioia Tauro, lancio un appello a tuttti i politici, incluso Salvini, affinchè si interessino anche del destino di noi lavoratori portuali sardi. Nessuno di noi vuole che il Porto canale chiuda definitivamente i battenti”.