Derubavano i turisti nella costa sudorientale della Sardegna. Banda di tre persone in manette. Con l’inizio della stagione estiva, il sud della Sardegna si riempie di turisti provenienti da tutto il mondo. Purtroppo, ad attenderli non c’è solo il mare, ma anche bande ben organizzate di ladri che ripuliscono i veicoli in sosta, prediligendo le spiagge più note lungo la costa da Quartu Sant’Elena a Villasimius, da Castiadas a Muravera fino oltre a Villaputzu.
Innumerevoli sono le denunce raccolte dai Carabinieri della Compagnia di San Vito, che hanno studiato il modus operandi dei ladri e concentrato le loro forze per individuare i colpevoli. Dopo aver visionato ore di filmati delle telecamere di sorveglianza, ascoltato testimonianze e analizzato le segnalazioni di cittadini allarmati, finalmente, nella serata di ieri, questi sforzi hanno portato a un primo importante risultato: l’arresto di una banda composta da due fratelli e dal cugino.
La prima denuncia di furto della giornata ha dato il via all’operazione. Le conferme sui sospetti sono arrivate dai Carabinieri della Stazione di Muravera che hanno recuperato le immagini delle telecamere vicine individuando una Peugeot 208, l’ultimo veicolo utilizzato dai ladri. Da quel momento è iniziata una vera e propria caccia all’uomo cui hanno preso parte tutti i militari disponibili, con pattuglie in divisa e in borghese che sono state coordinate dal Comandante di Compagnia per individuare i movimenti della macchina sospetta che è è stata vista dirigersi verso Cagliari sulla SS 125 var.
Il veicolo è stato bloccato poco dopo dai Carabinieri del Radiomobile di San Vito. A bordo c’erano tre individui, tutti già noti alle forze di polizia per la stessa tipologia di reato: un giovane di 23 anni, nato a Torino, residente a Quartu, un uomo di 40 anni, nato in Bosnia-Erzegovina, residente a Cagliari, e un altro giovane di 25 anni, anch’egli nato a Torino e residente a Quartu. Dal controllo dei documenti si è scoperto che l’auto era a noleggio, probabilmente per poterla sostituire spesso con un modello diverso. L’immediata perquisizione ha permesso di trovare, oltre a strumenti d’effrazione, chiaramente destinati a forzare le serrature dei veicoli parcheggiati, macchine fotografiche, tablet, diverse paia di scarpe di marca, boccette di profumi, vari indumenti pregiati e contanti in euro, corone della Repubblica Ceca e franchi svizzeri, prova evidente delle attività criminali dei tre uomini.
Ma queste prove ancora non erano sufficienti per chiudere il cerchio, infatti per poter perseguire i responsabili di un furto è necessario che le autorità abbiano raccolto le denunce delle vittime. Così il resto della notte è stato impiegato dai militari per ricostruire gli eventi, catalogare e confrontare la refurtiva con le denunce già sporte, recuperare i malcapitati, che magari ancora non sapevano di essere stati derubati, e collezionare tutti gli elementi di prova. Parte della refurtiva è stata già riconosciuta da alcuni turisti, permettendo di ricollegarla ad almeno tre furti perpetrati durante la giornata e le denunce degli sventurati hanno consentito di arrestare i tre uomini, che ora si trovano in carcere a Uta in attesa delle decisioni della magistratura.
Le telecamere di sorveglianza hanno giocato un ruolo fondamentale, fornendo gli elementi per di identificare il veicolo utilizzato dai ladri, così come la collaborazione tra le forze dell’ordine e la comunità locale è stata essenziale per raccogliere informazioni e per rispondere rapidamente all’emergenza.
L’operazione ha rappresentato un colpo significativo contro le bande criminali che operano lungo la costa sud della Sardegna.











