Il countdown per Mari Pintau a numero chiuso è già partito. Potrebbe durare poco più di due mesi o, al massimo, quattordici. Tutto dipenderà dai tempi che serviranno al geologo che sarà assunto nei prossimi giorni dal Comune di Quartu per studiare con la massima attenzione lo “stato di salute” della spiaggia e decretare, come già previsto da mesi, l’addio alle invasioni incontrollate. Ci sarà un tetto massimo consentito di bagnanti, ancora da definire, sicuramente gratuito: “Non significa che automaticamente si debba pagare il ticket, potrebbe essere un qualcosa di successivo. Per ora si parla solo di numero limitato di persone in contemporanea che potranno fruire di Mari Pintau”, spiega il vicesindaco Tore Sanna. “Stiamo facendo il bando per assumere il biologo, in mobilità, questo è l’obbligo nei confronti della Regione per avere la gestione del sito di interesse comunitario. Poi subito la revisione totale del piano di gestione, sicuramente prevederà anche lo studio sulla capacità di carico della spiaggia”. Già da quest’estate? “Dipende da quanto tempo servirà all’esperto per compiere tutte le verifiche e valutazioni. Può essere possibile, nel caso, se basterà solo un’ordinanza sindacale concordate, ovviamente, con la Regione, sennò dall’estate prossima”. La strada è comunque tracciata e, con i primi caldi, trova piena conferma.
“Non si tratta solo di una spiaggia qualsiasi, bella e da proteggere. L’Unione Europea l’ha classificata come zona a protezione speciale”, rimarca il vicesindaco di Quartu. “Bisognerà sicuramente intervenire, già da questa estate, per trovare rimedi al parcheggio selvaggio lungo la Provinciale. Più controlli grazie agli agenti stagionali in arrivo e, di intesa con la Città Metropolitana che ha la competenza su quel tratto di strada, troveremo rimedi perchè soprattutto i selvaggi evitino di parcheggiare anche in curva”. E come? “Piazzando dei dissuasori, tanti, che impediscono di parcheggiare. Ci sono gli archetti in metallo o qualche guard rail, per esempio, immediatamente utilizzabili, che consentano di ottenere il risultato voluto, cioè impediscano di utilizzare l’ultimo centimetro quadro in curva, evitando di trovarsi davanti un’auto per chi va verso Geremeas. Entro quest’anno avremo bisogno di chiudere definitivamente il piano di gestione e definire il problema del numero chiuso”.











