Un’ammissione, fatta pubblicamente in Aula ma senza fornire nessun dettaglio sensibile, visto il tema: “Ho ricevuto email da mamme e genitori preoccupati, mi hanno raccontato che i loro figli, minorenni, si ubriacano e tornano a casa alle 4. Dicono che non sanno cosa fare e mi hanno chiesto aiuto, dicendomi di chiudere certi locali”. Parole del sindaco di Quartu, Graziano Milia, a una settimana esatta dalle nuove restrizioni contro la malamovida e in risposta ad un’interrogazione della consigliera Pd Barbara Cadoni sugli ultimi episodi di vandalismo compiuti da bande di ragazzini al Margine Rosso. Un provvedimento che Milia richiama, durante il suo intervento. Genitori disperati, quindi, che non riescono a controllare i figli: “Certo, la risposta da dare sarebbe quella che, trattandosi di minorenni, il controllo spetta a chi ne esercita la potestà. Ma ciò fa capire che ci sono problemi complessi da risolvere”, ha aggiunto il primo cittadino, prima di chiamare in causa l’assessore alle Politiche sociali, Marco Camboni.
“In città seguiamo 78 famiglie, 83 minori e cinque adulti in difficoltà, che sono anche passati, in alcuni casi, per il tribunale. Numeri importanti”, osserva Camboni. “Con una equipe formata anche da educatori esperti li stiamo aiutando, hanno fatto laboratori di cinema e altre attività utili. Stiamo uscendo da una situazione difficile”, e il riferimento è ai due anni di pandemia, con relazioni sociali interrotte e persone che si sono ritrovate, anche loro malgrado, a convivere per lunghi periodi negli stessi ambienti. “Stiamo continuando a lavorare per aiutare le famiglie e i giovani, ad agosto pubblicheremo un bando che darà la possibilità, alle tante associazioni del settore di Quartu che si occupano nel sociale e che, spesso, operano in silenzio, di poter proporre e realizzare progetti educativi e di aiuto per i minorenni. Presto, inoltre, apriremo un altro centro di prossimità”.












