Un immobile, uno dei tanti di proprietà del Comune che si trova ai bordi del viale Europa a Quartu (la 554), che dovrà ospitare il pronto intervento della Protezione Civile, come deciso già ad agosto 2020 dal Consiglio comunale. Ma, in quella struttura, da chissà quanto tempo, vivono alcuni Rom: insieme a sei minorenni ci sono anche tre adulti: si tratta di una 24enne, una 54enne e un cinquantottenne nati in Bosnia Erzegovina ma residenti da tempo nell’Isola. A scoprirlo, il 7 aprile, sono stati i funzionari delle Politiche sociali e della polizia Locale della terza città della Sardegna. Funzionari e agenti hanno identificato tutti gli occupanti, facendo una scoperta non di poco conto: “Risultano residenti nel Comune di Selargius” ed è la stessa amministrazione selargina che, carte alla mano, “li assiste”. Resta quindi un mistero come mai abbiano deciso di occupare un immobile in un altro Comune. Ci sarà tempo, eventualmente, per scoprirlo: intanto, il Comune stesso rivuole indietro quell’immobile.
“È da utilizzare come sede di pronto intervento della Protezione Civile” e “assume un ruolo fondamentale in quanto per l’attuazione delle misure di protezione è collocato in prossimità dell’asse viario del viale Europa garantendo un agevole collegamento con il centro cittadino, il territorio costiero e i grandi poli ospedalieri” Ecco perchè “è necessario e urgente lo sgombero immediato dei locali per consentire all’amministrazione comunale di eseguire, prima della stagione estiva oramai alle porte, lavori di manutenzione straordinaria per rendere i locali perfettamente idonei alla loro funzione prevista nel piano di Protezione Civile”. Da qui l’ordinanza, firmata dal dirigente del settore Ambiente, Protezione Civile e Transizione ecologica, Pierpaolo Fois: “Rilascio immediato dell’immobile e comunque entro e non oltre 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza”. In caso contrario, “si procederà, con l’ausilio della forza pubblica, allo sgombero forzoso delle persone e delle cose presenti all’interno dell’immobile. In caso presenza di minori o anziani non autosufficienti, saranno trasferiti presso centri preposti all’accoglienza”. La missiva è stata inviata alla dirigente delle Politiche sociali, al suo collega della Programmazione e a quello dei Servizi tecnologici, alla polizia Locale, al segretario generale del Comune, ai sindaci di Quartu e Selargius, al responsabile delle Politiche sociali di Selargius, alla prefettura di Cagliari, ai carabinieri e alla polizia di Quartu e alla Procura della Repubblica del tribunale per i minorenni del capoluogo sardo.










