Uno schiaffo dato al figlio, colpevole di avere fatto cadere lo yogurt di un compagnetto durante un gioco in classe, una frase tutt’altro che zuccherina, “se mi rispondi te ne do un altro” e un’ammissione all’esame di terza media saltato “per ripicca”. È questa, in estrema sintesi, la denuncia fatta da una 36enne di Quartu Sant’Elena, madre di un bambino di quattordici anni che frequenta un istituto cittadino. Il racconto è firmato e controfirmato nel foglio che si è fatta dare, stamattina, in questura. Le accuse tutte da verificare sono pesanti, di mezzo c’è la violenza e trova spazio anche il bullismo, da parte di un’altra prof. Tutto sarebbe iniziato il 29 maggio: “Mio figlio mi ha detto di aver ricevuto uno schiaffo, all’ora di ricreazione, dalla professoressa di inglese. Stava giocando con un compagno ad un gioco che si chiama ‘full’, che consiste nel dare una pacca alla base del collo al compagno dopo avere detto la parola ‘full’. Lui aveva in mano uno yogurt che si è versato addosso a causa del colpo ricevuto dal figlio”. E dopo pochi secondi sarebbe arrivata la prof a tirare uno schiaffo “all’altezza dell’orecchio di mio figlio. Dopo aver chiesto spiegazioni, la stessa insegnante gli ha stretto il polso con forza e spingendolo verso il muro gli ha detto ‘di stare zitto, che se le avesse risposto gliene avrebbe dato un altro’. Mio figlio ha accusato un forte dolore all’orecchio per qualche ora, non l’ho portato dal medico perchè sono venuta a conoscenza del fatto il giorno successivo e non c’erano più segni dell’aggressione”.
La mamma racconta di avere subito mandato una email alla docente per avere un colloquio, minacciandola di di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine: “Ci siamo viste il 31 maggio e ha negato tassativamente di aver dato lo schiaffo a mio figlio. Con lei c’erano anche la prof di italiano e la vicepreside”: E le due prof di italiano e inglese, i giorni successivi, sarebbero state, chi più chi meno, protagoniste anche di bullismo: “Quella di italiano, il giorno stesso del colloquio, rientrata in aula, ha fatto piangere mio figlio raccontando davanti ai sui compagni una conversazione privata che aveva avuto con lei e minacciando di raccontare altri fatti che lo riguardavano, sminuendo lo schiaffo”. Sabato scorso la beffa finale: “Mi è stato comunicato dalla professoressa di Italiano che mio figlio non era stato ammesso all’esame per la licenza media, confermandomi che il voto della condotta non incideva sulla decisione di non ammissione ma non era stato sufficiente il recupero di mi figlio negli ultimi mesi”. Una motivazione che si sente spesso nel mondo scolastico, ma che non convince per nulla la mamma del 14enne: “Non è stato ammesso perchè le professoresse si sono indignate dopo aver saputo che ho chiesto un consiglio alle forze dell’ordine. Voglio giustizia”.










