Quattro mesi con la condizionale per minacce. È questa la condanna inflitta dal giudice a Ignazia Cabras, la cartomante di Quartu trascinata in tribunale dalla sorella di un prete con l’accusa, molto pesante, di estorsione. I 13500 euro incassati dalla “maga”? Lì ha ottenuti senza nessuna pressione o raggiro, tantomeno cercando di estorcerli a quella che, come è emerso durante il processo, era una sua cliente da anni. La “maga”, difesa dall’avvocato Andrea Alessandrini, farà sicuramente ricorso: “Cercheremo di farci annullare, in Appello, anche questa lieve condanna”, spiega il legale. “Sono soddisfatto per la sentenza, l’impianto delle accuse è stato smontato perché erano infondate. Dati alla mano, almeno il 60 per cento degli italiani si è rivolto, almeno una volta, a un mago. Va rimarcato che la cartomanzia non è un illecito e che la cliente della mia assistita aveva un rapporto con lei da diversi anni e che ha sempre pagato. Nessuna estorsione, come confermato dal giudice. Si tratta di soldi, 13500 euro, avuti senza nessuna pressione, onestamente e nel rispetto della legge”.
Ignazia Cabras era stata arrestata dalla polizia nel 2023 con l’accusa di tentata estorsione. In Aula, però, è emerso tutt’altro. Chi l’aveva accusata, cioè la sorella di un prete si Cagliari, si era rivolta prima a lei, chiedendole consulti con le carte, perché aveva avuto un grave lutto familiare. Poi, di punto in bianco, aveva deciso di non pagarla più, negandole anche l’ultima tranche di 400 euro. Da qui l’ira della Cabras che ha minacciato la donna “di fargliela pagare”: un gesto grave che le è costato una condanna che, male andando, potrà espiare magari facendo lavori socialmente utili. Sempre che, in Appello, non arrivi l’assoluzione.











