Sono adagiati da decenni sulla spiaggia di Flumini di Quartu, subito dopo Sant’Andrea, e dovrebbero essere tutelati. Già, dovrebbero: i fortini di avvistamento tirati su durante la Seconda guerra mondiale, oggi, sono un inno all’abbandono e una meta sicura, purtroppo, per i vandali. Già ridotti ad un immondezzaio (dentro quello più vicino al mare ci sono una distesa di bottiglie di vetro, di plastica e di cartacce) l’ultima trovata di chi non ha niente di meglio da fare che deturpare un patrimonio di tutti è stato imbrattarli con scritte senza senso. Qualcuno, armato di bombolette spray, ha sfregiato le antiche pietre, nell’indifferenza generale. O quasi. In un’area dove il controllo è praticamente assente, tra chi si è accorto degli sfregi c’è Emanuele Contu, presidente del comitato Margine Rosso, da tempo molto attivo per quanto riguarda le battaglie in nome della tutela e della pulizia di Quartu.
“Cosa non hanno ancora capito certi giovani d’oggi? Nemmeno pc e cellulare li distrae da questi atti scellerati? Probabilmente non sanno nemmeno sopra cosa stanno mettendo le loro firme”, tuona Contu, “povera storia, mai studiata a scuola. Non c’è davvero nessun tipo di controllo, sono abbandonati dalle istituzioni e risultano come se fossero dei ruderi”. Che, però, dovrebbero appunto essere tutelati. “Le associazioni di volontariato fanno quello che possono, andando ogni tanto a ripulire le aree degradate e abbandonate”.










