Per la maggior parte si tratta di somme non altissime: duemila, tremila, cinquemila euro, accumulati negli anni in cui sedevano tra i banchi del Consiglio o della Giunta. Ma spiccano anche doppie cifre, 50mila euro. Un gruppetto di ex consiglieri e assessori quartesi, due anni fa, ha ricevuto una lettera con la quale sono stati invitati a restituire una parte dei gettoni di presenza incassati. Il motivo? Errori di conteggio e interpretazioni errate delle norme: c’è chi è passato all’incasso dopo ogni conferenza di capigruppo, una riunione che invece è totalmente gratuita. Sono poi intervenute alcune norme nazionali che hanno portato alla richiesta di rimborso. Ma il tempo è passato e nessuno si è fatto vivo. Meglio, una parte degli ex politici hanno mandato avanti i loro avvocati, che hanno contestato la richiesta fatta dal Comune mentre, stando a quanto trapela, chi ancora oggi ricopre ruoli in Comune ha deciso di rateizzare le somme per non rischiare di decadere. La somma totale da rendere è enorme: 173738,64 euro. E i nomi sono quelli di tutti i consiglieri e assessori di due consiliature, quelle di Mauro Contini e Stefano Delunas, che oggi non ricoprono nessun ruolo.
Stando a quanto trapela, infatti, non risulta coinvolto nessun consigliere o assessore della nuova consiliatura targata Milia: chi doveva restituire eventuali somme in eccesso lo sta già facendo. La delibera odierna della Giunta è un documento obbligatorio, un atto dovuto: l’amministrazione comunale è obbligata per legge a chiedere indietro i denari. E, visto che il primo tentativo è andato a vuoto e ha portato più di un ex politico a rivolgersi a un legale, la stessa mossa ha deciso di farla il Comune, costituendosi in giudizio.










