La tassa da dieci euro per partecipare a qualunque concorso pubblico, approvata e resa quindi obbligatoria dalla Giunta Milia a Quartu, fa infuriare parte dell’opposizione. Da oggi, infatti, per poter partecipare a una selezione pubblica, bisognerà versare un obolo che non è obbligatorio per legge, ma ogni amministrazione comunale decide se richiederlo oppure no. Con la delibera approvata ieri, nella terza città della Sardegna diventa obbligatorio: “Un altro errore da matita rossa per la giunta quartese, la nuova tassa per partecipare ai concorsi istituita per i cittadini che intendono partecipare ai concorsi pubblici. Dopo la tassa sui passi carrabili aumentano gli ‘errori da matita rossa’ in questo primo anno di consiliatura”, dicono, con una nota, il direttivo cittadino di Fratelli d’Italia, che in Comune ha tra i banchi della minoranza il consigliere Michele Pisano, e la Gioventù nazionale Quartu.
“Fratelli d’Italia considera, in questo particolare momento, inaccettabile l’accanimento da parte dell’amministrazione nei confronti dei cittadini quartesi già tartassati da bollette e da tutti gli aumenti dei prodotti di consumo. Questa tassa non ponga tutte le persone, in particolare i giovani, sullo stesso piano e quindi compia una discriminazione. Auspichiamo un passo indietro da parte dell’amministrazione affinché i tanti giovani che vorranno partecipare ai concorsi nella nostra città non debbano pagare un’inutile tassa in questo periodo di crisi”.













