Lutto nel mondo dello sport e della ristorazione sarda, se n’è andato Ignazio Aru. Il suo cuore ha cessato di battere qualche ora fa al Policlinico di Monserrato. Nato a Pirri, Aru diventa ciclista professionista nel 1959. Le sue qualità principali sui pedali? Essere un bravo passista e scalatore. Il suo miglior risultato? Il sesto posto al Giro di Sardegna del 1960. Poi, la decisione di sostituire la bici con i fornelli e l’apertura, verso la fine degli anni Sessanta, del ristorante “Il Gabbiano” al Poetto di Quartu. Tanti decenni trascorsi tra sala e cucina insieme alla moglie, Agata Pedditzi, prima della chiusura definitiva, nel 2013. Al suo posto, ora, c’è un fast food. Aru lascia, per l’appunto, moglie e due figli.
Uno di loro, Pasquale Aru, scrive su Facebook un profondo messaggio di cordoglio per il padre, “spero tu stia pedalando felice in cielo”, e lo ricorda come “un uomo estremamente votato ai sacrifici, una qualità che si è portato dietro dal mondo del ciclismo. Abitava già da tempo a Quartu Sant’Elena, al Giro di Sardegna del 1960 aveva perso la vittoria perché aveva forato a pochi chilometri dall’arrivo”. Un nome, quello di Aru, legato indissolubilmente al mondo dello sport e a quello del food. Il suo funerale è previsto per domani, alle sedici, nella chiesa quartese di san Giovanni Evangelista.












