Caos e paura nella Rsa intitolata a monsignor Angioni e gestita dalla congregazione delle suore figlie di Maria madre della divina provvidenza e del buon pastore nelle campagne quartesi di Flumini, in via Serra Pedrosa. A mettere in fila le criticità è la Fials, con i suoi segretari provinciali Paolo Cugliara e Giampaolo Mascia. Ci sono “eccessi carichi di lavoro, la situazione del personale Oss è divenuta ormai insostenibile. Allo stato attuale la turnazione evidenzia una notevole sofferenza legata alla carenza di organico. In particolare”, denunciano i sindacalisti, “appare francamente incredibile lo sbilanciamento nel rapporto tra il personale di assistenza ed i pazienti ricoverati, quasi tutti allettati, che sfocia in carichi di lavoro divenuti ormai insostenibili nell’arco di tutta la turnazione giornaliera, specie la notte dove turna una sola unità per reparto. Questa situazione esplosiva, al limite del patologico, è assolutamente inaccettabile. I pazienti vengono esposti ai rischi derivanti dall’inadeguata assistenza ed il personale di assistenza ai rischi professionali connessi, nonché all’aumentata esposizione al rischio di patologie da stress lavoro correlato. La Fials ricorda “come l’enorme ed eccessivo carico di lavoro, sia causa di stress e disagio psico-fisico che porta i professionisti in turno a non garantire un’assistenza di qualità esponendoli a conseguenti rischi di errori professionali, la cui responsabilità viene pertanto integralmente declinata all’azienda”.
Non solo: “Vengono segnalati, con preoccupante frequenza, episodi relativi al rischio di intrusione notturna all’interno della struttura, su cui è bene ricordare che opera una sola persona che, oltre al compito istituzionale di sorveglianza ai pazienti, non può anche avere assegnato quello di vigilanza e sicurezza. Con la sicurezza e l’incolumità stessa dei lavoratori non si scherza, devono essere assolutamente sempre garantite, senza eccezioni. Ci si chiede”, chiosano Cugliara e Mascia, “se per l’azienda sia un fatto normale che i dipendenti, già pesantemente gravati dall’irregolare pagamento dello stipendio e dal mancato pagamento degli arretrati contrattuali, debbano sopportare, per una questione di risparmio economico, anche la paura per la propria incolumità durante l’attività lavorativa”. I due sindacalisti hanno spedito la lettera anche alla direzione aziendale dell’Rsa quartese, chiedendo “il potenziamento degli organici e avvisando fin da ora che, a tutela del personale , faremo ricorso a tutti i mezzi consentiti dalla legge, nessuno escluso”.









