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Quartu, apre lo spazio Michelangelo Pira: giovani e anziani insieme nel segno della condivisione intergenerazionale

Il Sindaco Graziano Milia ha spiegato che la riapertura di Spazio Michelangelo Pira “è un risultato importante per noi, ci inorgoglisce e ci riempie di gioia. Realizzammo questo spazio negli anni ’90, al tempo come Sala convegni, e abbiamo voluto confermare quella intitolazione. Ritenevamo allora che potesse diventare un luogo d'incontro, di scambio, di crescita comune. Quartu era città dai tanti conflitti ed era necessario creare un luogo dove poter comunicare, dove dialogare. “

di Claudia Assanti
1 Aprile 2025
in hinterland

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Quartu, apre lo spazio Michelangelo Pira: giovani e anziani insieme nel segno della condivisione intergenerazionale

Un altro spazio di aggregazione per Quartu, un luogo di rigenerazione urbana, che ritrova centralità per volere dell’Amministrazione e in collaborazione con le associazioni, con l’auspicio di poter coinvolgere una bella fetta di cittadinanza, dai giovani agli anziani, passando per le famiglie, in un’ottica intergenerazionale. Apre Spazio Michelangelo Pira, con un’architettura d’interni funzionale e una cogestione capace di garantirne un utilizzo ottimale.

La struttura di via Brigata Sassari è infatti al centro del primo progetto di co-progettazione della Sardegna, promosso dal Comune di Quartu Sant’Elena, nello specifico l’Assessorato ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali, con il partner designato, la cooperativa Sociale ‘Liberi Tutti’ di Torino e la collaborazione con l’associazione locale ‘Domu Mia’, chiamate a gestire lo spazio e coordinare quindi tutte le attività. L’Amministrazione comunale ha messo a disposizione 300mila euro, da destinare ai lavori di ristrutturazione e allestimento funzionale, nonché pieno supporto tecnico professionale alla realizzazione dei singoli interventi.  Un programma di rigenerazione urbana ha consentito una completa ristrutturazione dell’edificio, con la fornitura di nuovi arredi, puntando su allestimenti funzionali, e l’apertura di una piccola area cortilizia interna. Prevede ora il coinvolgimento delle associazioni locali: sono già 10 quelle che si sono fatte avanti per avviare attività e delineare un’offerta multidisciplinare, fruibile sotto differenti aspetti e diverse possibilità espressive e ricreative. Andranno a svolgersi prevalentemente all’interno dello spazio, ma potranno anche sfruttare l’adiacente area verde del parco Matteotti. Rafforzare e promuovere la collaborazione tra associazioni permette infatti la creazione di una rete diversificata e intergenerazionale, che attiva e rafforza welfare e inclusione sociale, con focus su progetti innovativi e buone pratiche. Spazio Michelangelo Pira si rigenera per diventare casa del quartiere ito in cui sorge il moderno edificio, infatti, costituisce per i cittadini non più giovanissimi il ‘luogo della memoria’ dell’antica stazione ferroviaria, da cui, dalla fine del XIX secolo sino ai primi anni

Sessanta del XX, ogni giorno diversi quartesi partivano alla volta di Cagliari. Sul finire del secolo scorso e prima di rimanere in disuso per diversi anni, la struttura fu adibita a Sala Convegni e dedicata a Michelangelo Pira, uno dei protagonisti più rilevanti del dibattito culturale sardo del secondo Dopoguerra, vissuto e morto a Quartu, dove ancora oggi trova sepoltura. Antropologo e giornalista, Pira articolò il proprio pensiero sui temi della lingua e della cultura, con particolare riferimento alla situazione della Sardegna nella seconda metà del Novecento. Nel 1968 sviluppò un’originale analisi riguardo i problemi socio-linguistici dell’Isola, affrontando il tema del pericolo della morte del sardo in conseguenza del disuso. Curò un reportage per la RAI sugli aspetti antropologici della provincia nuorese e un inventario sui problemi della Sardegna al momento della transizione dalla civiltà agro-pastorale alla civiltà dei consumi, indagando quindi, con rigore scientifico, l’identità del popolo sardo.

All’inaugurazione del rigenerato centro di aggregazione, nella mattinata, hanno presenziato per i saluti istituzionali il Sindaco Graziano Milia, Marco Camboni, Assessore ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali, Iria Piroddi, moglie di Michelangelo Pira, insieme ai figli del grande antropologo, Stefano e Matteo Manlio, nonché i rappresentanti della cooperativa Liberitutti e dell’associazione di promozione sociale Domu Mia. Nel pomeriggio spazio alle prime attività, con tanti cittadini interessati e partecipi. 

Il Sindaco Graziano Milia ha spiegato che la riapertura di Spazio Michelangelo Pira “è un risultato importante per noi, ci inorgoglisce e ci riempie di gioia. Realizzammo questo spazio negli anni ’90, al tempo come Sala convegni, e abbiamo voluto confermare quella intitolazione. Ritenevamo allora che potesse diventare un luogo d’incontro, di scambio, di crescita comune. Quartu era città dai tanti conflitti ed era necessario creare un luogo dove poter comunicare, dove dialogare. L’attuale Amministrazione ha voluto riprendere quel filo e quella proposta, non solo per onorare la memoria di Michelangelo Pira, uno degli intellettuali più lucidi del secolo scorso in Sardegna. Ripartiamo da li, sperimentando la co-progettazione, mettendo insieme chi si deve occupare del bene comune, cioè chi amministra la città, con tutti quei soggetti che stanno diventando sempre più determinanti e fondamentali per il futuro della nostra società: le associazioni del Terzo settore. Spazio Pira è il luogo del dialogo, continua ad esserlo. Sarà anche una sala convegni, ma non solamente quello, sarà un luogo vivo, dove le diverse generazioni si potranno incontrare. E il nostro intendimento è allargare questo spazio ad un uso più continuo anche dell’adiacente Parco Matteotti, affinché anche l’area verde sia più vivibile. Non basta investire soldi, garantire una buona manutenzione, riattivare la fontana – che ha tanto entusiasmato, soprattutto i più piccoli -, dobbiamo fare qualcosa in più, affinché anche quello diventi un luogo di dialogo, di scambio. 

C’è grande preoccupazione per gli adolescenti di oggi e per la popolazione sempre più anziana, che corre il rischio di sentirsi abbandonata: questi spazi devono diventare luoghi di una crescita comune – conclude il Primo Cittadino – E infatti al processo di rigenerazione di Spazio Michelangelo Pira hanno lavorato anche persone in difficoltà dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, perché anche quando si sbaglia occorre sempre concedere un’opportunità di riscatto. Il centro che apre oggi ha già dato una piccola opportunità di riscatto a tanti ragazzi”.

Ritenevamo allora che potesse diventare un luogo d’incontro, di scambio, di crescita comune. Quartu era città dai tanti conflitti ed era necessario creare un luogo dove poter comunicare, dove dialogare. L’attuale Amministrazione ha voluto riprendere quel filo e quella proposta, non solo per onorare la memoria di Michelangelo Pira, uno degli intellettuali più lucidi del secolo scorso in Sardegna. Ripartiamo da li, sperimentando la co-progettazione, mettendo insieme chi si deve occupare del bene comune, cioè chi amministra la città, con tutti quei soggetti che stanno diventando sempre più determinanti e fondamentali per il futuro della nostra società: le associazioni del Terzo settore. Spazio Pira è il luogo del dialogo, continua ad esserlo. Sarà anche una sala convegni, ma non solamente quello, sarà un luogo vivo, dove le diverse generazioni si potranno incontrare. E il nostro intendimento è allargare questo spazio ad un uso più continuo anche dell’adiacente Parco Matteotti, affinché anche l’area verde sia più vivibile. Non basta investire soldi, garantire una buona manutenzione, riattivare la fontana – che ha tanto entusiasmato, soprattutto i più piccoli -, dobbiamo fare qualcosa in più, affinché anche quello diventi un luogo di dialogo, di scambio.

C’è grande preoccupazione per gli adolescenti di oggi e per la popolazione sempre più anziana, che corre il rischio di sentirsi abbandonata: questi spazi devono diventare luoghi di una crescita comune – conclude il Primo Cittadino – E infatti al processo di rigenerazione di Spazio Michelangelo Pira hanno lavorato anche persone in difficoltà dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, perché anche quando si sbaglia occorre sempre concedere un’opportunità di riscatto. Il centro che apre oggi ha già dato una piccola opportunità di riscatto a tanti ragazzi”. “Abbiamo avuto la possibilità di vincere questa scommessa partendo da un finanziamento di questa Amministrazione, che ha stanziato ben 300.000 euro. Non è poco trovare questi soldi in un bilancio comunale, nonostante i Comuni ricevano sempre meno risorse dallo Stato – ha aggiunto l’Assessore ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali Marco Camboni -. Abbiamo puntato sulla co-progettazione, un sistema innovativo che permette ai vari portatori di interesse di dare un contributo reale e fattivo nella realizzazione dei progetti. Dopo diverse interlocuzioni e la necessaria programmazione siamo passati ai fatti e siamo arrivati sin qui, all’apertura di un centro interdisciplinare e intergenerazionale che si farà apprezzare per la capacità di mettere a contatto cultura e sociale”.

“Che uno spazio urbano importante di Quartu venga confermato e rinnovato nella sua dedica a Michelangelo Pira fa enorme piacere a noi suoi familiari – il commento del figlio di Michelangelo Pira, Stefano -. E per questo ringraziamo il Sindaco, che volle questa dedica molti anni fa. Ora il rinnovamento offre questo spazio centralissimo ai giovani, ai loro entusiasmi, alla loro voglia di vivere, e anche a chi cerca un rifugio dalle delusioni che ogni età ha. I miei genitori a metà degli anni Sessanta scelsero di costruire la loro casa nella collina di Capitana. Un antico proverbio europeo dice che per entrare in una città ci vogliono due o tre generazioni. Forse è la motivazione per la quale mio padre scelse di venire a vivere a Quartu, dove questo problema storicamente non è mai esistito, visto che quando un cittadino sardo o del Mediterraneo doveva integrarsi veniva qui piuttosto che andare nel capoluogo. Una delle qualità di questa città infatti è proprio la capacità di accoglienza”.

Il Presidente di Liberi tutti, Daniele Caccherano, ha voluto “ringraziare la città di Quartu che ci ha dato la possibilità di portare quelli che sono i nostri modelli che ogni giorno viviamo nei territori, soprattutto in Piemonte. La nostra idea non è quella di coordinare questo spazio, ma vogliamo piuttosto mettere a disposizione le nostre capacità, perché le comunità locali lo possano vivere: i giovani, gli educatori, i professionisti. È quindi un luogo di crossover, di incontro continuo, che cambierà la sua vocazione di giorno in giorno, mettendosi a disposizione del territorio. Porteremo progetti e innovazione sociale, ma nulla di questo avrà un senso se non ci sarà un trasferimento continuo a ogni piccola associazione, che qua dovrà sentirsi padrona, dovrà sentirsi a casa e dovrà sentire con noi la responsabilità del successo di questa realtà”.

Soddisfatto anche il Presidente di Domu Mia, Ninni Santus: “La partecipazione dei ragazzi dell’Ufficio di Esecuzione Penale esterna ha consentito loro di rendersi utili alla comunità: è una grande vittoria offrire loro una seconda opportunità, aprire altre strade che possano percorrere, come ha fatto un ragazzo che ora è un nostro dipendente. Siamo felici di restituire alla città questo spazio e vogliamo fare lo stesso anche per il Parco Matteotti. Va rigenerato, va rivissuto, un risultato che si ottiene occupando il territorio con idee e progetti. E insieme diamo risultati visibili alla città e alle città. Quartu è un bellissimo esempio di come si possano restituire al territorio i suoi spazi, come questo appunto, nel cuore della città”.

Tags: quartu
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