Nella rovente estate 2023 ci sono ancora 5mila quartesi senza acqua potabile. Nella zona del litorale, a macchia di leopardo, i lavori mai completati hanno portato una fetta dei residenti a fare i conti con la sete, o quasi. E va avanti la guerra tra Comune e Abbanoa. Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno della consigliera di maggioranza Luisella Deligios dal titolo sin troppo chiaro: “Acqua potabile a tutta la cittadinanza”. Un problema che va avanti da un ventennio, cioè da quando nel 2004 il Comune di Quartu ha ricevuto 8 milioni dalla Regione, denari poi girati ad Abbanoa, per i lavori di riordino e razionalizzazione delle reti idriche e fognarie. Peccato che, tra ditte che si sono tirate indietro e lavori mai eseguiti, si sia arrivati ad una situazione di stallo. Dai banchi dell’opposizione il consigliere Christian Stevelli ha chiesto a gran voce “l’installazione di qualche fontanella moderna, per fare in modo che chi ne ha diritto possa avere acqua”. Proposta che poi è stata bocciata, con il sindaco Graziano Milia che ha invitato tutti a votare l’ordine del giorno senza modificarlo.
L’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Antonio Conti, ha spiegato che “a giugno abbiamo avuto la planimetria completa e il documento tecnico di tutto il progetto fatto dagli ingegneri di Abbanoa. Ci son 2,5 milioni di euro che ci consentono di mettere in esercizio ciò che c’è, fare i primi collegamenti con le tubature. Serve anche un serbatoio nuovo, in totale servono quattro milioni. Due settimane fa ho proposto ad Abbanoa la consegna di un progetto di stralcio, ci rivedremo la settimana prossima. Vorremmo avere le carte entro settembre”. Per poi far partire, in tempi più rapidi, i lavori di collegamento della rete idrica.











