Pula – Presto sarà nuovamente fruibile la ex Batteria Boggio: “Un altro bene storico restituito alla comunità”
Si tratta di una fortificazione militare risalente alla Seconda Guerra mondiale che faceva parte del sistema difensivo del Golfo di Cagliari.
La riqualificazione della zona di Santa Vittoria, dove appunto si trova quello che è stato l’avamposto antiaereo risalente alla Seconda guerra mondiale, è arrivata a conclusione.
Grazie a un finanziamento regionale di 880mila euro, il Comune ha restaurato il complesso militare rendendolo nuovamente visitabile. “L’Amministrazione da anni sta promuovendo la valorizzazione dei beni storici e culturali del territorio, interventi che hanno come obiettivo quello di renderli fruibili e creare ricadute economiche nel nostro territorio. La Batteria Corrado Boggio che rappresenta una parte importante della nostra storia, fa parte di questo progetto. Ricordiamo anche che siamo beneficiari di un altro importante finanziamento di 1,5 milioni di euro per completare la riqualificazione del secondo lotto”, ha voluto precisare il sindaco Walter Cabasino.
L’importanza della Batteria Boggio
Si tratta di una fortificazione militare risalente alla Seconda Guerra Mondiale che faceva parte del sistema difensivo del Golfo di Cagliari. Venne costruita in posizione panoramica e di sicurezza ideale, incastonata in un grande rilievo roccioso. Per la sua costruzione sono stati reimpiegati enormi massi di “pietra levata”, che un tempo componevano le torri, probabilmente elevate in cima alla collina, di un vasto nuraghe davanti al mare, probabile punto di osservazione visibile da già intorno al 1500 a.C.
Quale era la sua funzione?
Durante la seconda guerra mondiale più di 100 militari prestavano servizio lì. Il loro compito era sorvegliare l’eventuale arrivo di navi nemiche e nel caso di approntare una veloce risposta in nome della difesa territoriale, esplodendo all’occorrenza colpi di cannone verso obiettivi militari. Cannoni che avevano una potenza di tiro di ben 18 Km, scelti dalla Regia Marina, la quale, a partire dalla metà degli anni ’30, organizzò il nuovo sistema difensivo cagliaritano che oltre alla Boggio comprendeva una più estesa rete di Stazioni di avvistamento dotate di 12 batterie in postazione fissa, ripartite in tre grandi gruppi operativi distanti chilometri l’uno dall’altro.
L’avamposto militare era ovviamente ben più vasto e complesso, chiuso entro un perimetro recintato, controllato da tre garitte di sorveglianza armata, con fabbricati suddivisi in alloggi, caserma, alloggio ufficiale sott’ordine, alloggio capoposto e strutture operative. Ma anche di postazioni con apparecchi telefonici e telegrafici.
Si distinguono ancor oggi anche le riservette sotto-roccia, piccoli depositi di munizioni per cannoni, connessi alle piazzole di tiro, alcuni dei quali dotati di sistemi di trasporto su binario. Nelle riservette così come in alcuni tunnel, a colpire la nostra attenzione sono piccole lapidi marmoree che recano le scritte d’epoca: “proietti”, per indicare i luoghi nei quali conservare proiettili e altre munizioni. Del complesso faceva parte il posto di comando, la postazione radio e di osservazione, le numerose garitte nei punti di accesso e di uscita ed anche in quelli intermedi. Per freddare eventuali nemici da diverse zone della collina, le postazioni per mitragliatrici, mimetizzate tra le rocce e la vegetazione.
Questa ulteriore riqualificazione andrà ad aggiungersi a tutti gli altri siti visitabili all’interno del Parco archeologico di Nora che vengono valorizzati e conservati dalla Fondazione Pula Cultura.













