Intanto, il ritorno alla vita pubblica, con tanto di smentita sul veto per ruoli chiave a Salvini. Poi l’incontro a Montecitorio proprio con il leader della Lega e, infine, una nota congiunta per esprimere unità d’intenti. Smaltito il post voto, Giorgia Meloni è al lavoro per formare il nuovo governo, con tanto di totoministri che, come sempre accade, impazza.
“Entrambi i leader – si legge in una nota diffusa al termine del faccia a faccia – hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all’ordine del giorno del governo e del Parlamento, anche alla luce della complessa situazione che l’Italia sta vivendo”. Salvini, dunque, non sarà “punito” con ruoli marginali, questa almeno la posizione ufficiale: ieri era uscito indenne anche dal processo al consiglio federale del Carroccio, dove gli è stato dato mandato di proseguire, almeno per il momento. Salvini potrebbe essere, stando alle indiscrezioni, il vicepremier della Meloni.
Per quanto riguarda i ministeri, gira il nome dell’attuale vertice del Dis Elisabetta Belloni agli Esteri, già evocata ai tempi dell’elezione del presidente della Repubblica, del braccio destro di Berlusconi Licia Ronzulli alla Scuola o alla Salute, dove però salgono le quotazioni di Letizia Moratti. Antonio Tajani c’è chi lo dà alla Farnesina, chi come presidente della Camera o alla guida della Difesa, ma anche la Bongiorno viene data come probabile alla Giustizia o alla Pubblica Istruzione. Poco probabile che il Viminale vada al capitano, nonostante le spinte dei suoi che riportano gli umori del web: Meloni punta ad avere una squadra inattaccabile dall’esterno.
Intanto, a sorpresa, Umberto Bossi rientra in parlamento: era stato escluso per un errore di conteggio del Viminale.











