In quarantena prigioniero in casa propria senza luce, riscaldamento e acqua calda. Ha fatto migliaia di richiesta di aiuto ma non ha ancora risolto nulla. E ora chiede aiuto. Antonello Garau, cagliaritano, 54 anni, rientra dall’estero e deve fare la quarantena. Qui in Sardegna aveva due opzioni per far trascorrere le giornate: una casa a Cagliari oppure un’altra ad Aritzo. Sceglie quest’ultima per agevolare l’isolamento e così si trasferisce nel cuore della Barbagia in un appartamento di Aritzo, di cui è comproprietario assieme a due familiari. Ma qui la sorpresa: “Trovo una porta bloccata”, dichiara, “proprio la porta che dà accesso al contattore e alla caldaia che trovo spenti. Chiamo così i miei parenti e vengo a scoprire che la chiave era stata consegnata dai familiari a un operaio che custodiva la casa”. Ma la chiave del vano che da accesso al contattore e alla caldaia, forse a causa di un’incomprensione o di un equivoco coi familiari, non gli viene consegnata. I momenti di tensione non sono mancati, anche perché Garau dal 23 gennaio vive in isolamento senza acqua calda, senza riscaldamento e senza corrente elettrica. “Ho chiamato il Comune, l’Ats, il ministero, la Prefettura e i carabinieri”, dichiara, “ho fatto mille e 500 chiamate. Ma ancora non ho risolto nulla. Non posso spostarmi perché sono in isolamento e non mi autorizzano a sfondare la porta. Vivo così da 10 giorni. Qualcuno mi dia una mano”.











