Presentata a Cagliari, nell’aula rossa della Cittadella dei musei, la mostra “Mont’e Prama 1974/2014” che verrà inaugurata sabato 22 marzo, alle 10,30, nel Museo Archeologico di Cagliari, in Cittadella dei musei. Il direttore regionale dei beni culturali della Sardegna, Maria Assunta Lorrai ha fatto gli onori di casa “sottolineando l’importanza dell’interazione e della collaborazione tra istituzioni che ha permesso di raggiungere questo risultato straordinario”. A presentare l’evento il rappresentante della regione, ing. Conti, il sindaco di Cabras, Cristiano Carrus,il Soprintendente ai beni archeologici di Cagliari e Oristano,Marco Minoja e l’ing.Enrico Gobbetti del Crs4.
Per la regione oltre al progetto di un nuovo sistema museale articolato, l’obiettivo è quello di essere presenti a Milano all’Expo 2015. Cabras festeggia e il sindaco va oltre le polemiche: “Sono sei statue che ritornano nel loro luogo d’origine- ha affermato Cristiano Carrus- mi sono battuto da sei anni per il loro ritorno lavorando su due fronti. Questo è un momento storico e affettivo. Ora il primo passo è quello di adeguare il sistema museale con un investimento di circa 150 mila euro. Si lavora per riportare tutto il patrimonio nel luogo d’origine. Il ritorno dei giganti è stata una festa della gente e tutta la comunità si sente partecipe di questo straordinario evento. Ci sono state polemiche sulla promozione e sulla esiguità dei fondi per la comunicazione ma io lavoro a testa bassa e forse le polemiche sono utili a tenere alta l’attenzione. Sono certo che tra due o tre anni, quando il progetto sarà concluso, potremo raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”. Il soprintendente ai beni archeologici Marco Minoja, particolarmente emozionato, ha ringraziato tutte le figure professionali che hanno lavorato e contribuito al raggiungimento di questo straordinario risultato. ” E’ doveroso sottolineare il contributo di tutti – ha spiegato Minoja – ma ci sono persone che hanno curato i lavori come Alessandro Usai, diventato ormai prezioso e importante come le statue, che ha meriti davvero importanti, l’arch Romoli e gli studi tecnici e di architettura che hanno contribuito alla realizzazione del progetto museale, il Centro di Conservazione di Roma che ha effettuato il restauro. Le statue da oggi sono state restituite alla Sardegna stabilmente”. Il Crs4 ha contribuito a sviluppare le tecnologie informatiche per acquisire i dati e svilupparli. “Abbiamo acquisito i dati e lo stato originario di conservazione delle statue- ha detto l’ing. Enrico Gobbetti del Crs4- e sviluppato una tecnologia che ci ha permesso di stabilire al millimetro i colori e le dimensioni precise dei reperti, con tecnologia laser, e ricostruire forme e colore rimuovendo in maniera curata le ombre. La pecularietà del complesso statuario di Mont’e Prama , composto di molte statue montate su supporti metallici, hanno richiesto l’ideazione di nuovi metodi per la digitalizzazione accurata di forma e colore, che hanno ottenuto nel 2013, in occasione del convegno internazionale “Digital Heritage” patrocinato dall’Unesco, il premio per il miglior lavoro scientifico , su oltre 600 candidati da tutto il mondo , nel settore delle tecnologie per i beni culturali. La seconda fase sarà quella di mettere a disposizione i dati e le tecnologie della comunità scientifica, per attività di ricerca, con due sistemi informatici a proiezione che permetteranno a chiunque di analizzare ogni singola statua nel dettaglio fino al quarto di millimetro. Il progetto proseguirà con lo sviluppo di sistemi futuri per altri progetti riguardanti nuovi sistemi museali”. Si parte sabato 22 e domenica 23 marzo 2014, in collaborazione col Fai, in concomitanza con la XXII edizione delle giornate di primavera.










