Tre milioni di soldi pubblici per una nuova maxi infornata di consulenze di cui, obiettivamente, non si sente il bisogno, visto che i già numerosissimi e strapagati consulenti della giunta Todde non hanno certo cambiato le sorti della Sardegna, anzi: esempio per tutti la indispensabile consulenza da 130mila euro per la lingua sarda, oltre 600mila per cinque anni a Franciscu Sedda che con il suo simbolo garantì la quota sarda alle 5 stelle del movimento in campagna elettorale. E poi tutto l’elenco di nomi e funzioni di cui chiederemo il resoconto di attività di questo anno.
E dunque, dopo le decine di consulenti a poco meno di 130mila euro all’anno garantiti, arrivano le nuove consulenze, come potete vedere dallo schema qua sotto.

La voce che più ha fatto indignare è quella relativa allo studio di una legge elettorale e delle modifiche allo statuto: la domanda comune è, ma il consiglio regionale cosa ci sta a fare?
I socialisti, alleati della prima ora della presidente nuorese 5 stelle, lo dicono con molta chiarezza: “Il metodo scelto dalla Giunta regionale, che ha incaricato consulenti esterni per elaborare la nuova legge elettorale, è sbagliato nel merito e nel principio. Svuota il Consiglio delle sue prerogative e mortifica il ruolo dei rappresentanti eletti dal popolo sardo. Con un investimento di 300 mila euro, si è aperto un cantiere parallelo, scollegato da quel dibattito politico e civile che dovrebbe guidare ogni vera riforma”, scrive il segretario Gianfranco Lecca.
Di fatto, la Todde sta commissariando il consiglio regionale con una maxi consulenza da 300mila euro. Trecentomila euro di soldi dei sardi, che non solo pagano ma non hanno in cambio i servizi a cui avrebbero diritto, a cominciare da sanità e trasporti. Da parte loro, i consiglieri dormono sonni tranquilli: nessuno si è evidentemente accorto dello sgarbo istituzionale ricevuto. O forse fa più comodo così.












