I cagliaritani hanno deciso: il lungomare Poetto deve restare un’esclusiva dei pedoni. Un no deciso alla pista ciclabile e alla corsia dedicata al running arriva dagli stessi frequentatori che oggi hanno letteralmente invaso il litorale. Nessuno rispetta le regole e sono numerosi gli episodi di intolleranza tra chi ha deciso di passeggiare allegramente infischiandosene totalmente della segnaletica e delle elementari norme di educazione e gli amanti della bicicletta e del running ai quali in teoria sono state riservate degli spazi delimitati dalla segnaletica.Per loro nel fine settimana è impossibile svolgere l’attività nelle corsie dedicate e chi tenta di attraversarle e si permette di redarguire i molti incivili diventa oggetto di insulti e offese gratuite. Ma il problema è strutturale?
Sono stati fatti errori nella suddivisione degli spazi? Abbiamo tentato di chiederlo al sindaco Massimo Zedda, che nel pomeriggio passeggiava come tanti cagliaritani nell’area pedonale, ma non abbiamo avuto risposte per i troppi impegni elettorali del primo cittadino. Dopo un periodo di rodaggio è necessario ripensare gli spazi e sfruttare meglio la strada dedicata ai residenti che in realtà è sproporzionata rispetto all’utenza che la utilizza. “Nelle giornate di maggior afflusso – spiega Guido Passino, direttore dello stabilimento balneare Il Lido – sarebbe auspicabile una diversa spartizione degli spazi e un’organizzazione diversa. I cagliaritani con le belle giornate vengono al Poetto per passeggiare e lo vogliono fare tranquillamente senza dover convivere con ostacoli di vario genere. È stato fatto un ottimo lavoro che ha riportato la gente nel lungomare e rivitalizzato il quartiere. Un grande successo per gli operatori che operano nel lungomare ma occorre più vigilanza e rispettare le regole”.
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